Sanità e welfare

SANITA’ MODENA. EMERGENZA/URGENZA, GIBERTONI (M5S): “MODELLI ORGANIZZATIVI DIFFORMI DA NORMATIVA”

La Regione intervenga “con estrema urgenza nei confronti dell’Ausl di Modena per garantire una tempestiva riforma del sistema di emergenza territoriale, con particolare attenzione per l’area montana”

L’Ausl di Modena avrebbe “approntato in questi anni modelli organizzativi difformi dalla normativa, adibendo a funzioni di emergenza medici non dipendenti ma convenzionati nei settori Assistenza primaria e continuità assistenziale, pubblicando anche sul bollettino ufficiale, in caso di zone carenti, incarichi di Continuità assistenziale con attività di Emergenza sanitaria territoriale”.

Lo segnala Giulia Gibertoni (M5s) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove riferisce che, “nella pubblicazione degli incarichi di Continuità assistenziale con funzioni di Emergenza sanitaria territoriale, risulta che non sia richiesto il possesso dell’attestato di idoneità all’Emergenza territoriale, che al contrario, a livello nazionale e regionale, è considerato ‘requisito indispensabile’ per lo svolgimento dell’attività”.

“Risulta anche- aggiunge- che buona parte del personale non possiede l’attestato di idoneità all’Emergenza sanitaria territoriale e, secondo l’Istruzione operativa ‘Modalità di attivazione dei mezzi di soccorso gestiti dalla Centrale Operativa 118 Area Omogenea Emilia Est – Area Modena’, emerge anche che non sarebbero presenti in tutte le aree mezzi ‘ALS’, in grado di garantire il soccorso avanzato (Advanced life support)”, per cui sarebbe consigliato, in caso di necessità, di far intervenire il mezzo ‘ALS’ di area territoriale limitrofa, “istituzionalizzando di fatto un ritardo della medicalizzazione”, pur in presenza di una chiamata alla centrale operativa con “una classificazione della gravità ‘Codice Rosso Avanzato e Rosso Avanzato Blu’, codice che deve determinare l’invio della massima capacità assistenziale prevista, medico più infermiere”.

Nella citata Istruzione operativa, quindi, si dichiarerebbe che il mezzo di soccorso ‘ILS’ (Intermediate life support), con infermiere, “non è operativamente e sotto il profilo assistenziale un mezzo di soccorso avanzato (Msa)”, “la cui presenza e disposizione territoriale è regolata secondo i parametri definiti dal Dm 70/2015 di 1 mezzo ogni 60.000 abitanti per non oltre 350 kmq di territorio al netto dei correttivi oro geografici delle aree montane”.

Nell’Istruzione- prosegue la consigliera- si legge anche che “l’area montana di Modena prevede situazioni organizzative peculiari con soluzioni operative differenziate: a) presenza di mezzi di soccorso di base (postazioni Blsd) in reperibilità (tempo di partenza variabile da pochi minuti a 12-15’); b) supporto medico in funzione ibrida tra Medicina di base/continuità assistenziale/PPI (Punti di primo intervento) territoriale”. “Emergerebbero dunque chiaramente- spiega- sia l’assenza in diverse aree della provincia di medici dell’Emergenza territoriale dedicati al sistema 118, sia l’attribuzione di funzioni di emergenza a medici di famiglia e continuità assistenziale”. Questi ultimi, inoltre, sarebbero attivati per interventi di emergenza sanitaria territoriale e interverrebbero per pazienti critici- spiega- utilizzando la propria autovettura, senza neppure i dispositivi di allarme previsti dal Codice della strada.

Gibertoni sollecita quindi la Giunta a intervenire con estrema urgenza nei confronti dell’Ausl di Modena per garantire una tempestiva riforma del sistema di emergenza territoriale, con particolare attenzione per l’area montana, vuole sapere se la Regione, il Servizio assistenza territoriale e Ospedaliero fossero a conoscenza di questa modalità organizzativa e quale giudizio abbiano espresso.

La consigliera domanda anche se l’esecutivo regionale non ritenga che questo modello organizzativo determini un problema di equità di accesso alle prestazioni sanitarie e minori garanzie per i cittadini residenti nelle aree disagiate e se si consideri normale far intervenire i medici di famiglia per emergenze sanitarie utilizzando il proprio mezzo privato.

L’esponente del M5s vuole infine conoscere nel dettaglio le dotazioni in possesso del professionista quando interviene con i diversi tipi di mezzi di soccorso, intende prendere visione della contrattazione economica stipulata per l’attribuzione di questi compiti di soccorso sanitario a medici afferenti ad altri settori professionali e chiede ragguagli sulla contrattazione e sulla formazione specifica dei professionisti adibiti a compiti di emergenza in assenza del prescritto corso di idoneità nazionale, nonché sui motivi per cui l’Ausl modenese non organizza corsi da oltre un decennio in tema di idoneità all’ Emergenza territoriale.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(ac)

 

 

 

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