La giunta faccia chiarezza sulla presunta attività illecita di smaltimento di rifiuti e inquinamento ambientale che, dal 2016, interessava un’area della Bassa Reggiana, nei pressi di Brescello. Con un’interrogazione Tommaso Fiazza (Lega) chiede di accertare, in particolare, il supposto coinvolgimento di dipendenti dell’Agenzia regionale Arpa-ER indagati per falso ideologico.
“La situazione, se confermata, evidenzierebbe l’assoluta carenza sul fronte dei controlli interni e testimonierebbe l’esistenza di un clima favorevole all’affermarsi di comportamenti deviati e potenzialmente illegali”, ha evidenziato il consigliere, che attraverso l’atto ispettivo chiede di “adottare misure per ridare credibilità all’Agenzia cui la Regione stessa ha delegato il compito di controllore in campo ambientale e impedire che situazioni simili possano ripetersi”.
Fiazza ha quindi ricordato che “il caso è emerso in seguito a un’operazione dei carabinieri e della polizia ambientale agroalimentare e forestale di Reggio Emilia che ha fatto luce su una presunta attività illecita di smaltimento di rifiuti e inquinamento ambientale che durava dal 2016 nei pressi di Brescello. Al centro dell’inchiesta una maxi-discarica abusiva di oltre 900mila tonnellate di scorie di acciaieria non trattate e scorie di fusione, che avrebbe compromesso e deteriorato le acque sotterranee, e il tentativo di coprire il disastro attraverso il falso ideologico in atti pubblici da parte di funzionari dell’ente di controllo”.
Fra le persone indagate per il falso ideologico in atti pubblici – ha aggiunto Fiazza – ci sarebbero dipendenti dell’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia che, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbero attestato il falso in rapporti conclusivi di controllo, al fine di ricondurre il superamento dei limiti di inquinamento alle caratteristiche geochimiche dei terreni e non alle condotte di smaltimento”.
Da qui l’atto ispettivo per fare chiarezza sul coinvolgimento e sui controlli effettuati.
(Lucia Paci)



