Sanità e welfare

MIGRANTI. FOTI (FDI-AN): SPESE, SERVE URGENTE MODIFICA NORMA

Presentato un progetto di proposta di legge alle Camere di modifica della legge 563/1995, in modo tale da prevedere rendiconti dettagliati delle spese effettuate da soggetti privati e pubblici per l’accoglienza e rimborsi sulla base di quanto effettivamente speso

Tommaso Foti (Fdi-An) ha presentato un progetto di proposta di legge alle Camere formato da un solo articolo, che, in caso di approvazione, andrà a modificare l’articolo 2 della legge 563/1995, la c.d. legge Puglia, varata a suo tempo per consentire l’utilizzo “per la prima volta dal dopoguerra” di “reparti delle Forze armate in attività di pattugliamento sulle coste salentine per impedire i massicci sbarchi di clandestini in fuga dall’Albania, dall’ex Jugoslavia e, addirittura, dalla Turchia e dal Pakistan”.

L’obiettivo della proposta di modifica- scrive il consigliere- è quello di “contrastare efficacemente il tentativo, di certo riuscito in buona parte, di trasformare l’immigrazione in un business”.

L’articolo della legge 563 a cui guarda il provvedimento di riforma presentato da Foti è infatti il secondo, dove si “prevede l’istituzione di un apposito capitolo nello stato di previsione della spesa del ministero dell’Interno, sia per fronteggiare interventi d’emergenza nei confronti di gruppi di immigrati privi di ogni mezzo di sostentamento, in attesa del loro rimpatrio, sia per la costituzione di tre centri di prima assistenza dislocati lungo la frontiera marittima della regione Puglia”.

Il comma 2 dello stesso articolo, inoltre, contiene una disposizione- si legge nella relazione che accompagna il progetto- con cui “si estendono a tutto il territorio nazionale gli interventi assistenziali a favore degli immigrati privi di mezzi di sostentamento, con le stesse modalità e nel limite dei fondi disponibili”. Il terzo comma, infine, prevede che, “con decreto del ministro dell’Interno, di concerto con il ministro del Tesoro, siano determinati i criteri e le modalità di utilizzo dei fondi per l’attuazione degli interventi straordinari a favore degli immigrati”.

E’ da questi passaggi,- evidenzia Foti- che “trae origine quel flusso vertiginoso di danaro che in vent’anni ha trasformato l’assistenza agli immigrati in un vero e proprio business”. “Non c’è stata legge successiva, né la Turco-Napolitano, né la Bossi-Fini, né le modifiche alle introdotte a seconda delle maggioranze di governo succedutesi,- sottolinea- che abbia posto mano a una normativa più stringente”, per evitare che “del drammatico scenario dell’immigrazione clandestina si facesse occasione di lucro e di affari da parte di veri e propri sciacalli”. Ma è anche evidente- aggiunge- che dovendosi affrontare sempre delle situazioni di emergenza si sia mirato più al risultato immediato, che a “verificare come vengono spesi i soldi pubblici”.

Nonostante “il giro vorticoso di denaro” e il fatto che “l’immigrazione clandestina continua ad essere un’occasione di facili guadagni per molti”, il legislatore, “pur in presenza di vicende criminali accertate”,- spiega Foti- non è ancora intervenuto.

Appare, quindi, necessario e urgente- conclude- modificare la normativa vigente, con l’introduzione di un nuovo comma all’articolo 2 della legge 563, “per prevedere l’introduzione di un rendiconto dettagliato delle spese effettuate da soggetti pubblici e privati e per stabilire che il conseguente rimborso avvenga sulla base della spesa effettivamente sostenuta dagli operatori e non in ragione di un rimborso forfettario pro-capite e pro-die, legato alla sola presenza dei clandestini nelle strutture allestite per l’accoglienza, come si verifica ancora oggi nelle convenzioni stipulate tra Prefetture e soggetti operanti”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

 (ac)

 

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