Sanità e welfare

MIGRANTI. PIANO UE IN MATERIA DI INTEGRAZIONE: OK DELLA COMMISSIONE POLITICHE SOCIALI

Marchetti (Ln): “La Lega ha una visione diversa sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione”

Istruzione, occupazione, formazione professionale, accesso ai servizi di base, partecipazione attiva, inclusione sociale e misure che precedono la partenza e l’arrivo. Questi sono i temi collegati alle azioni sociali presenti nel Piano d’azione in materia di integrazione della Commissione europea presentato in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli.

“Un’integrazione efficace e rapida- si evidenzia nella nota tecnica elaborata dalla Giunta e dall’Assemblea sul tema- può contribuire a migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, ad affrontare le sfide demografiche e a migliorare la sostenibilità di bilancio”. Nonostante gli sforzi degli Stati membri, si sottolinea inoltre, “i migranti e i rifugiati riconosciuti provenienti da paesi terzi che risiedono legalmente nell’Unione europea continuano a doversi misurare con un elevato rischio di esclusione sociale e lavorativa”. L’integrazione degli immigrati rappresenta “una priorità per l’Ue che deve essere perseguita non solo nelle diverse politiche, ma anche a diversi livelli (europeo, nazionale, regionale e locale) e con il coinvolgimento dei portatori d’interesse non governativi (le organizzazioni della società civile, le comunità di migranti e le organizzazioni confessionali). L’Europa, si legge infine, “sosterrà l’integrazione nel mercato del lavoro anche con vari strumenti volti a migliorare le competenze dei migranti e a riconoscere e mettere a profitto le qualifiche di cui sono già in possesso”.

Il documento, in sede consultiva, ha ottenuto parere positivo, con il sì di Pd e Sel e il no di Ln e Fdi-An, mentre il M5s ha espresso voto di astensione.

Critico Daniele Marchetti (Ln): “La Lega ha una visione diversa sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione, non siamo in sintonia con il contenuto di questo documento”. La proposta di questi giorni, ha concluso, “di far lavorare queste persone nelle cooperative sociali attraverso il servizio civile non ci piace per niente”.

(Cristian Casali)

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