Chiarire i motivi per i quali non è ancora stata indetta una gara per la gestione del servizio rifiuti, preferendo invece dare continuità alle precedenti modalità operative.
A chiederlo, con un’interpellanza alla giunta è il consigliere di Fratelli d’Italia, Alessandro Aragona.
“Il piano economico finanziario (PEF) 2025 del Comune di Reggio Emilia, validato da Atersir e assunto come base della proposta – spiega Aragona – aveva previsto una crescita tariffaria al limite massimo consentito dalla regolazione Arera, pari a +5,15% rispetto all’anno precedente. Le entrate tariffarie sono così passate da 37,2 milioni circa a 40,5 milioni circa con un incremento netto di oltre 3,2 milioni di euro in un solo anno”. Un aumento, va avanti il consigliere, “che colpisce in modo significativo le famiglie, con rincari che arrivano a +40,35 euro annui per un nucleo da 6 persone, e anche le attività economiche, in particolare nel settore commercio, ristorazione e artigianato, subiscono incrementi tariffari al metro quadro che superano in molti casi il +10% rispetto al 2024”.
Aragona ricorda poi la commissione consiliare nel comune di Reggio Emilia, svoltasi lo scorso giugno, in occasione della quale – si legge nell’atto ispettivo -, “il responsabile del servizio Sgru-territorio ovest di Atersir aveva confermato che i Comuni dove vengono effettuate gare per l’affidamento del servizio hanno una Tari significativamente più bassa, mentre la situazione di Reggio Emilia deriva dal fatto che qui la gara non è stata organizzata”. “Lo stesso responsabile – prosegue il consigliere di FdI – ha giustificato la mancanza di una gara col fatto di essere in presenza di una pianta organica di Atersir di sole 55 persone, di cui appena 40 operative, incapace di fatto di gestire una procedura fondamentale per garantire tariffe competitive”.
Aragona entra poi nel dettaglio di alcune affermazioni del responsabile intervenuto in commissione. “Parlando dei meccanismi delle gare e dei costi residui di gestione, alla domanda su chi debba pagarli in caso di subentro di un nuovo gestore, lo stesso responsabile ha risposto che tali costi ricadono sul vincitore della gara, ma solo se vince un terzo, cioè non il gestore uscente – va avanti Aragona -. Citando un esempio, il responsabile ha specificato: ‘Se vince Hera, la paga Hera’. Subito dopo, ha aggiunto una frase: ‘Hera non parteciperà, perché cane non mangia cane’. E alla domanda diretta, se questo comportamento configuri un cartello, il responsabile ha risposto ‘Non è un cartello, si chiama quieto vivere’ “.
“E’ lecito pensare – afferma dunque Aragona – che i reggiani paghino una Tari esorbitante a causa dell’inadeguatezza organizzativa di Atersir, ente regionale che non ha provveduto a dotarsi di personale necessario per svolgere adeguatamente il proprio ruolo”, chiedendo su tale situazione chiarimenti alla giunta.
A rispondere in aula è l’assessora all’Ambiente, Irene Priolo che ha subito chiarito: “Non siamo qui per parlare delle dichiarazioni rilasciate in quella commissione, ma per entrare nel merito delle legittime richieste relative al bando di gara”. Priolo ha poi confermato che il servizio è attualmente in regime di proroga tecnica, come previsto dalla normativa, e si è in attesa delle procedure di gara, particolarmente complesse anche a seguito dell’introduzione delle nuove norme del codice degli appalti e della regolazione Arera. “Pertanto, ci aggiorneremo al 2026 per vedere gli atti di gara e anche per verificare che nel bando vengano posti al centro gli obiettivi previsti dal piano regionale di gestione dei rifiuti”, afferma Priolo.
L’assessora ha tenuto ad evidenziare, in ogni caso, che nel bacino reggiano il costo medio per abitante residente e per abitante equivalente è al di sotto della media regionale. Priolo ha poi affermato che non rientra tra i compiti della Regione stabilire la dotazione di personale di Atersir ma che c’è consapevolezza della necessità di un incremento della capacità operativa dell’Agenzia per il quale sono previsti, nel prossimo triennio, 500mila euro annui, oltre alla copertura di tutte le posizioni.
Sulle questioni tecniche, Aragona si è detto parzialmente soddisfatto. Ma non mancano le critiche. “Credo sia un po’ troppo semplice dire che la Regione non si interessa delle dichiarazioni di un delegato Atersir, agenzia che è istituita con legge regionale – conclude Aragona nella sua replica -. Anche perché i cittadini e gli enti locali non considerano Atersir un ente terzo, ma comunque collegato alla Regione. Sono stupito del fatto che le parole riferite in commissione a Reggio Emilia non vengano considerate gravi e non siano oggetto di accertamento. Con queste risposte, non capiamo mai di cosa la Regione si occupa: o meglio, capiamo che la Regione si occupa di ciò che vuole e di ciò che non crea imbarazzo”.
(Brigida Miranda)


