Sanità e welfare

CASA. Sì A PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE A FONDI IMMOBILIARI PER L’EDILIZIA SOCIALE

Commissioni Bilancio e Territorio approvano criteri; a favore il Pd, astenuti Ln e M5s

La commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, e la commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Manuela Rontini, riunite in seduta congiunta, hanno approvato i criteri e le modalità per l’adesione della Regione a fondi immobiliari chiusi che operano nel settore dell’edilizia residenziale sociale. Ha votato a favore della delibera il gruppo Pd, mentre si sono astenuti i gruppi Ln e M5s. È stato respinto un emendamento sottoscritto da Massimiliano Pompignoli (Ln) che chiedeva di sottoporre il bando regionale alla commissione assembleare competente prima della pubblicazione.

L’adesione della Regione a fondi immobiliari chiusi – hanno spiegato i tecnici dell’Ente –, strumento finanziario innovativo che consente di favorire e sviluppare forme di collaborazione pubblico-privato e di incrementare le risorse finanziarie, permette la realizzazione di interventi nel settore dell’edilizia residenziale sociale allo scopo di accrescere l’offerta di alloggi a favore dei nuclei familiari bisognosi a condizioni più favorevoli di quelle offerte dal mercato. La delibera, oltre a definire criteri e modalità per la partecipazione della Regione a un fondo immobiliare chiuso, stanzia 600.000 euro per l’acquisizione di quote.

Andrea Bertani (M5s) ha chiesto chiarimenti in merito all’inserimento, fra i criteri di adesione al fondo, della possibilità di utilizzare patrimonio immobiliare invenduto, opzione che – secondo il consigliere – rischia di costituire un indebito aiuto per imprese che hanno fatto speculazione edilizia.

I tecnici hanno risposto che tale criterio è contemplato nelle norme vigenti, anche se è poco praticato.

Massimo Iotti (Pd) ha domandato se la scelta del fondo immobiliare cui aderire sarà fatta sulla base delle caratteristiche dello stesso o sulla natura degli interventi che andrà a realizzare.

I tecnici hanno risposto che la valutazione sarà compiuta sulla base di un mix di requisiti.

Marco Pettazzoni (Ln) ha chiesto conto dello stanziamento di 1 milione di euro disposto nel 2011 per l’adesione a fondi immobiliari chiusi, domandano quali interventi siano stati compiuti.

I tecnici hanno risposto che quello stanziamento non è stato impegnato. Il bando che sarà predisposto dopo l’approvazione dei criteri – hanno assicurato – sarà il primo intervento in materia della Regione, che impegnerà 600.000 di quel milione.

Massimiliano Pompignoli (Ln) ha domandato quale siano i tempi per l’entrata in vigore del bando, quale sia il peso dei privati nel fondo immobiliare e se sia previsto un termine minimo per la vendita di una quota degli alloggi a terzi. Inoltre, ha annunciato la presentazione di un emendamento per il passaggio in commissione del bando prima della pubblicazione.

I tecnici hanno assicurato che il bando sarà pubblicato entro l’anno e, se sarà possibile, anche la selezione dovrebbe avvenire entro quella scadenza. Inoltre – hanno ricordato –, in regione operano 3-4 fondi immobiliari chiusi con dotazione oltre i 40-50 milioni di euro. È di tutta evidenza l’esiguità della quota con la quale la Regione parteciperà al fondo, ma consentirà all’Ente di entrare negli organi di controllo. Infine, in merito alla dismissione degli alloggi realizzati, hanno evidenziato che per una quota è prevista la possibilità di vendita dopo una locazione di durata minima pari a 8 anni.

Per Manuela Rontini (Pd) la proposta di adesione a fondi immobiliari chiusi costituisce un ulteriore tassello delle politiche per la casa e per l’edilizia residenziale sociale promosse dalla nuova Giunta, che per la prima volta dà concreta applicazione alla legge regionale in materia.

Luca Sabattini (Pd) ha chiesto se la Regione può aderire al fondo immobiliare anche conferendo parte del patrimonio edilizio acquisito dalle Province e se, dopo l’adesione, può aumentare la propria quota nel fondo.

I tecnici hanno risposto che la partecipazione al fondo è ampliabile sia aumentando le risorse finanziarie sia conferendo immobili.

Roberto Poli e Gianni Bessi (Pd), infine, hanno espresso contrarietà alla proposta di Pompignoli di passaggio in commissione del bando prima della pubblicazione, contestandone sia la legittimità sia l’opportunità.

(Luca Govoni)

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