Prende il via in Aula l’esame finale del Testo unico sulla legalità, provvedimento legislativo che conferisce organicità agli strumenti normativi fin qui adottati dalla Regione per contrastare le infiltrazioni mafiose e la criminalità organizzata e stabilisce nuove modalità di prevenzione e di contrasto dell’illegalità e della corruzione. Al Testo unico, di cui è relatore Antonio Mumolo, mentre Matteo Rancan è relatore di minoranza, è abbinato il progetto di legge del gruppo M5s “Istituzione della Commissione regionale per la promozione della cultura della sicurezza, della legalità e per il contrasto a ogni forma di criminalità organizzata e attività corruttiva”, sottoscritto da Giulia Gibertoni, prima firmataria, e Raffaella Sensoli.
Il relatore Antonio Mumolo ha ricordato come il Testo unico sia frutto di un lavoro corale, lungo e partecipato. Si tratta di un disegno di legge che “mette al centro delle politiche attive della Regione la prevenzione, la cultura della legalità e la cittadinanza responsabile, nella convinzione che alzare il tasso di legalità sia l’azione più potente per contrastare l’infiltrazione delle mafie”. La Regione, infatti, non ha compiti di ordine pubblico, ma può occuparsi unicamente di prevenzione. Successivamente, il relatore ha richiamato i punti salienti della proposta di legge regionale: la lotta all’usura, compresa quella connessa al gioco d’azzardo patologico, e l’assistenza alle vittime degli strozzini e del racket; un forte controllo sugli appalti, con un maggiore utilizzo del Rating della legalità e l’estensione dell’Elenco di merito a tutte le aziende e non solo a quelle del comparto edile; la tutela della sicurezza sul lavoro e azioni di prevenzione e contrasto della corruzione, con la riduzione delle stazioni appaltanti. E ancora: l’ulteriore rafforzamento dell’attività di promozione della cultura della legalità, il sostegno per il recupero di immobili confiscati per finalità sociali, il tutoraggio per le imprese sequestrate, la nascita di un osservatorio sulla criminalità e l’istituzione della Giornata regionale delle vittime innocenti di mafia. Per finire, la valorizzazione della responsabilità sociale delle imprese, il Piano integrato delle azioni e la clausola valutativa della legge.
Per Matteo Rancan (Ln), relatore di minoranza, “il Testo unico è un progetto di legge importante perché mafia e legalità sono un tema scottante in Emilia-Romagna, come dimostra il processo Aemilia e lo scioglimento per mafia del Comune di Brescello (Reggio Emilia)”. L’iter tecnico che ha portato al testo definitivo- ha ricordato il consigliere- è stato curato nei dettagli e questo è un punto di forza che va sottolineato. Accanto alle tante novità positive, però, come l’osservatorio sulla criminalità, permangono criticità, “su tutte prevedere fra le finalità sociali di destinazione degli immobili sequestrati alla mafia anche l’accoglienza dei migranti”. Altro problema non sufficientemente affrontato è quelle delle possibili infiltrazioni legato al soggiorno obbligato nel territorio regionale di esponenti mafiosi. Oggi- ha concluso il relatore di minoranza- “vogliamo dare un segnale di contrasto forte alle mafie e di impegno nella promozione della legalità. Da domani, se non vogliamo che il Testo unico rimanga un mero manifesto, dovremo darne massima diffusione nella società regionale, a partire dalle scuole”.
(Segue dibattito)
(Luca Govoni)