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COOPERAZIONE. DA ASSEMBLEA OK AGLI INDIRIZZI PER IL TRIENNIO 2016/2018/ IL DIBATTITO

Interventi e dichiarazioni di voto che hanno accompagnato l’approvazione del documento

Gli interventi e le dichiarazioni di voto che hanno accompagnato l’approvazione del documento di indirizzo programmatico per il triennio 2016/2018 in tema di cooperazione e solidarietà internazionale approvato dall’Assemblea legislativa.

Tommaso Foti (Fdi-An) ha criticato il documento “uno strano puzzle di frasi fatte caratterizzato da indeterminatezza di interventi e paesi coinvolti”. Almeno – ha fatto notare – i piani degli anni precedenti “avevano il pregio di dire dove andavano i soldi”. Il consigliere ha quindi chiesto maggiore trasparenza rispetto a ciò che verrà fatto presentando un emendamento (poi accolto) per dare pubblicità sul sito istituzionale della Regione agli esiti dei progetti realizzati. “Credo che la cooperazione abbia dato in passato brutta mostra di sé – ha detto –  e che abbia fondamento se indirizzata a progetti obiettivo realizzati con organizzazioni non governative operanti alla luce del sole.

Il documento è stato “molto condiviso e studiato” ha precisato Silvia Prodi (Pd)  non è stato presentato precipitosamente. Al testo diamo una “una valutazione molto positiva” anche rispetto a quanto fatto in passato dalla Regione nella cooperazione, un modello di eccellenza che ha raggiunto “risultati encomiabili”, e potrebbe erigersi un po’ a esempio degli interventi, dell’efficienza e della trasparenza in un’ottica di dialogo con l’Agenzia della cooperazione italiana. Tra le novità inserite nel nuovi indirizzi – ha ricordato – l’aderenza delle politiche regionali agli Obiettivi di sviluppo sostenibili e alla filosofia che vuole un cooperazione più di parternariato, con un’assunzione di responsabilità collettiva su queste politiche. L’ordine del giorno collegato (di cui Prodi è la prima firmataria) –  sottolinea aspetti positivi del piano – ha detto –   e suggerisce alcune azioni proposte in udienza conoscitiva e tradotte anche in emendamenti (poi accolti).

Galeazzo Bignami (Fi) critico sull’ordine dei lavori dell’Assemblea dove il documento non era inizialmente all’ordine del giorno, ha parlato di “un ‘accelerazione che alimenta il sospetto che dietro a questi interventi ci sia ben più di una elargizione a pioggia di contributi ad amici degli amici”. Dal 2010 ad oggi ci sono finanziamenti di cui non siamo in grado di sapere dove sono andati e che cosa è stato fatto. – ha lamentato – L’unica cosa certa è che i beneficiari – sono “sempre gli stessi”. Quando diamo finanziamenti, soprattutto in territorio palestinese, ha detto-  “dobbiamo stare attenti a chi è il partner locale che collabora e gestisce gli interventi, la preoccupazione è che i soldi vadano ad associazioni terroristiche”.  Con questi soldi, circa un milione di euro, ha detto finanziamo interventi discutibili nel merito e nel metodo. La sensazione che vi siano soggetti che fondano la propria esistenza su questo tipo di attività. La nostra richiesta è che Regione verifichi come vengono usati i fondi e abbia ritorni concreti di come vengono realizzati i progetti.

Anche Raffaella Sensoli (M5s) critica sulla “rincorsa” dei lavori in aula richiesta dalla Giunta. La consigliera ha poi sollevato “diverse perplessità” sull’atto, avanzando proposte di emendamento. In particolare ha chiesto che sia data priorità nei progetti di cooperazione ai Paesi coinvolti dai flussi migratori e di “marcare” la distinzione tra strategie di cooperazione e quelle commerciali per evitare che diventi un modo per determinati soggetti “per fare affari all’estero con un aiutino da parte del pubblico”. Critiche e richiesta di variazione anche sui parametri in base ai quali si assegnano i finanziamenti. Parametri che dovrebbero continuare a rimanere nelle mani dell’Assemblea, anziché passare alla Giunta, anche per evitare “alcune situazioni problematiche”.

Andrea Bertani (M5s), ha introdotto la risoluzione firmata assieme alla collega Sensoli (e poi respinta dall’aula) in tema di promozione di una cultura di pace. I teatri di guerra che si stanno sviluppando nel mediterraneo dipendono anche da mercato delle armi prodotte in Italia, – ha precisato – se si parla di promuovere una cultura di pace, dobbiamo pensare a come contrastare queste iniziative. Chiediamo l’impegno della Regione perché promuova presso il Governo una spinta verso la completa trasparenza sulla tracciabilità delle transazioni bancarie che riguardano il commercio delle armi. E per quanto riguarda la Regione stessa chiediamo che quando andrà a rinegoziare servizi di tesoreria valorizzi quelle banche che non fanno queste operazioni.

“Concordo che il tema meritava un percorso più tranquillo in commissione”. – ha detto Gabriele Delmonte (Lega nord) – “A differenza dei colleghi di centrodestra ci asterremo perché ci terremmo a valutare i documenti attuativi, i progetti e i bandi” – ha annunciato – Vogliamo valutare nel merito le azioni fatte.” Sarebbe facile semplificare tutto e dire che sono fondi che vogliamo spendere qui, ma quando succede un’emergenza facciamo un post su facebook chiedendo una donazione e poi ci scandalizziamo se una regione mette finanziamenti relativamente piccoli rispetto al proprio bilancio per andare incontro a questa esigenza”. Il documento a suo avviso non è condivisibile al 100%, ma trattandosi di linee guida, saranno le prossime azioni ad essere monitorate.

Per Igor Taruffi (Sel) bisognerebbe fare lo sforzo di verificare che alcune delle Ong di quelle finanziate sono tra le principali della cooperazione internazionale italiana. Il Principio alla base cooperazione internazionale è quello di sostenere territori in difficoltà h a detto – e questo lo si lo si fa anche mettendosi in relazione con le realtà che governano qui territori, ad esempio la Palestina, piaccia o no. Le accuse secondo le quali non ci sarebbe certezza su come sono stati spesi i finanziamenti, addirittura per scopi terroristici, secondo Taruffi sono molto gravi e chi ha dubbi in proposito dovrebbe procedere di conseguenza. Prima di sbeffeggiare alcune azioni promosse, ad esempio per i Saharawi – ha concluso –  bisognerebbe avere l’umiltà di conoscere realtà di cui si parla.

Paolo Calvano (Pd) ha annunciato voto convintamente favorevole-. Rispetto agli interventi che lo hanno proceduto ha messo in evidenza “le incoerenze” sul voto del M5s che invece avevano votato favorevolmente in commissione. Ha invece rilevato “incoerenze politiche” perché tutte le volte che si parla di cooperazione internazionale – ha detto-  il centrodestra decide di fare un passo indietro anche quando c’è tentativo di aiutare a creare le condizioni affinché ognuno possa dignitosamente sviluppare una vita nel proprio territorio. A suo avviso Delmonte ha invece fatto “un atto di coerenza” nel dire vediamo come sono andati progetti.

(Isabella Scandaletti)

 

 
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