“Un nucleo familiare composto da quattro persone, con la madre invalida al 50% e la figlia affetta da epilessia con crisi focali, secondaria generalizzazione e crisi di natura funzionale, residente in Viale Andrea Costa 41 a Imola, ha presentato nel 2014 istanza di mobilità, denunciando il peggioramento della figlia a causa di un isolamento sociale dovuto al contesto abitativo in cui si sono verificati gravi episodi delittuosi”. Un “referto neurologico dell’ospedale di Imola” attesterebbe inoltre che “con un trasferimento si potrebbe ottenere un miglioramento della paziente”.
Ne dà notizia Daniele Marchetti (Lega nord) in un’interrogazione rivolta alla Giunta, dove segnala che il “Regolamento di accesso, mobilità e gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica” del Comune di Imola prevede che la mobilità possa essere richiesta dall’assegnatario per l’inidoneità dell’alloggio occupato a garantire normali condizioni di vita e di salute, nonché per dare soluzione a particolari condizioni di disagio abitativo o sociali o per l’avvicinamento al luogo di lavoro, cura e assistenza.
Visto che “il nucleo familiare non ha tuttora ottenuto il trasferimento in un altro alloggio Erp”, si deduce che gli strumenti previsti sia dalla normativa regionale (l.r. 24/01), che dal Regolamento comunale, “non sono in grado di dare risposte in maniera tempestiva agli aggravamenti dello stato di salute degli assegnatari dovuti al contesto in cui sono inseriti”.
Marchetti chiede quindi alla Giunta se l’Osservatorio Regionale del sistema abitativo monitori gli aspetti legati al rispetto di quanto previsto dalla legge, dove si afferma che la mobilità può essere richiesta dall’assegnatario per l’inidoneità dell’alloggio occupato a garantire normali condizioni di vita e di salute.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)
(ac)