La Giunta regionale affidi ad Arpae l’incarico di effettuare le necessarie analisi dei pozzi delle abitazioni ubicate nei pressi della Cava Rubbiani di San Damaso, nel modenese.
Lo chiede Stefano Bargi (Lega nord) in un’interrogazione dove segnala che “nei mesi di luglio e agosto 2016 le analisi effettuate da Arpae in quella località avrebbero riscontrato quantitativi eccessivi di ammoniaca nel terreno: 3,19 e 3,32 milligrammi per litro, ben superiori ai limiti di legge dello 0,5”.
“Il 24 ottobre scorso, inoltre, un cittadino che risiede a ridosso della cava- rileva Bargi- ha fatto analizzare, in un laboratorio privato accreditato, un campione prelevato dal pozzo che fornisce l’acqua potabile alla sua abitazione e il risultato della presenza di ammoniaca si è attestato a 1,09 milligrammi per litro, quindi fuori dai limiti di legge”.
Visto che nella zona non sarebbero presenti allevamenti zoologici intensivi, il consigliere ipotizza che “la concentrazione del composto dell’azoto possa essere frutto di attività illecite e configurare il reato di ‘inquinamento ambientale’” e aggiunge che, secondo Arpae, “nella cava sarebbero presenti elevati quantitativi di ferro e manganese, ben superiori ai limiti consentiti”.
Bargi riferisce infine che “l’amministrazione comunale modenese, che in passato aveva negato il rischio per l’acqua potabile, ha ora ribadito ‘di essere attiva per monitorare il problema, che l’acqua dell’acquedotto è sicura ma altra cosa sono i pozzi privati la cui potabilità va verificata’“.
Il consigliere vuole quindi sapere se la Giunta intenda sollecitare il Comune di Modena a verificare l’eventuale presenza di rifiuti interrati attraverso carotaggi delle terre di cava.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)
(ac)