L’Assemblea legislativa ha iniziato l’esame del progetto di legge che autorizza la Regione al partecipare al capitale sociale delle società fieristiche regionali, prevedendo un investimento di 5 milioni di euro in BolognaFiere spa. Relatore del disegno di legge regionale è Gianni Bessi (Pd), mentre Massimiliano Pompignoli (Ln) è relatore di minoranza.
La proposta legislativa – ha evidenziato il relatore Gianni Bessi (Pd) – nasce dalla volontà della Regione di accelerare il processo di aggregazione delle società fieristiche dell’Emilia-Romagna attraverso lo sviluppo di “un comune piano strategico-industriale in grado di integrare e coordinare le singole infrastrutture, ottenere economie di scala, promuovere iniziative comuni”. La società BolognaFiere sta per approvare un nuovo piano industriale che prevede la valorizzazione delle manifestazioni fieristiche internazionali e un importante intervento di riqualificazione del quartiere fieristico, apprestandosi a finanziare tale piano anche attraverso l’aumento di capitale sociale. “La Regione- ha ribadito Bessi- intende aderirvi con 5 milioni di euro; di qui la necessità di adeguare la legge regionale vigente elevando da 12 a 17 milioni di euro la quota di partecipazione nella società fieristica bolognese”.
Per il relatore di minoranza, Massimiliano Pompignoli (Ln), il piano industriale di BolognaFiere, di cui ai consiglieri regionali sono state fornite solo slide riepilogative, risulta “poco convincente e affatto trasparente in merito agli sviluppi futuri della società”. Inoltre, l’esponente della Lega ha manifestato preoccupazione per la strategia della Giunta di addivenire alla fusione in un’unica holding dei poli fieristici regionali di Bologna, Parma e Rimini, anch’essa “poco chiara circa modalità e tempi di intervento”, che rischia “di essere penalizzante per le specificità di Parma e Rimini”. Da qui – ha concluso Pompignoli – la contrarietà alla partecipazione della Regione all’aumento di capitale di BolognaFiere, dato che “un voto responsabile non può che essere un voto informato”.
(segue dibattito)
(Luca Govoni)