Schermaglie in Commissione territorio, ambiente e mobilità sui tempi della nuova legge Urbanistica, illustrata dall’assessore Raffaele Donini e che prevede tra l’altro la riduzione del consumo di suolo, con la possibilità però di nuovi insediamenti fissata al 3% in più del costruito attuale “fuori dal territorio urbanizzato”. L’informativa dell’assessore sull’iter della bozza del provvedimento, che tornava in Commissione dopo le udienze conoscitive
svolte nei territori, si è movimentata quando il consigliere del M5s Giulia Gibertoni ha espresso preoccupazione sulla “velocità del metodo di condivisione del progetto di legge. Abbiamo l’impressione- ha sottolineato Gibertoni- che si dovrebbe rallentare per lasciare più spazio ai territori”.
Un punto sul quale la seduta si è accesa. Il giudizio positivo espresso sul percorso di Donini è stato trasversale. Da Igor Taruffi (Sel) per cui “se l’iter fosse sempre questo” cambierebbe idea “sul fatto che la legislazione
regionale sia affidata in gran parte alla Giunta”, ai consiglieri Pd Massimo Iotti (“regnano partecipazione e trasparenza in questo iter”) e Roberto Poli (“tutto si può dire tranne che stiamo andando di corsa”), passando per Galeazzo Bignami (Forza Italia), che ha criticato l’approccio della consigliera pentastellata. La stessa presidente della Commissione Manuela Rontini ha poi sottolineato “la disponibilità dell’assessore a un ulteriore incontro anche con i gruppi assembleari e non solo con la Commissione”. Per Stefano Bargi (Lega Nord) sarebbe “interessante avere dalla Giunta un report per capire quali sono stati i temi trattati negli incontri (nei territori, ndr) e che tipo
di risposte sono state date”.
Entrando nel merito della bozza di legge le criticità individuate da Gibertoni interessano anche “la percezione che si voglia esautorare i Comuni dalle proprie competenze, privilegiando gli accordi operativi coi privati, e che non ci sia attenzione per la tutela dei centri storici”. Dubbi sono stati sollevati anche da Bignami per quanto riguarda “gli effetti distorsivi che possono essere causati dagli oneri previsti per i Comuni”. Non solo: per il capogruppo azzurro servirà particolare attenzione “sulla tutela di quei privati che con l’attuale norma hanno investito in una determinata area”. Per Silvia Piccinini (M5s) invece è necessario esplicitare meglio “i criteri di espansione del 3 per cento affidati alla Città metropolitana”.
Nel complesso, apprezzamento di gran parte dei componenti della Commissione su due tematiche: la semplificazione burocratica e la rigenerazione urbana, sottolineate dalla Lega con Bargi, da Forza Italia con Bignami, da Sel e dal Pd. “A me sembra che sullo sfondo di questa legge- spiega Giorgio Pruccoli del Partito democratico- ci sia una responsabilizzazione degli enti locali ed è insita anche una pianificazione strategica”.
(Andrea Perini)