“Quali trattamenti sono attualmente utilizzati in Emilia Romagna per il trattamento/smaltimento delle scorie di incenerimento provenienti dai vari termovalorizzatori/inceneritori presenti in regione”. Lo chiede Stefano Bargi (Lega Nord) in una interrogazione alla Giunta. Il consigliere, in particolare, chiede di sapere “se esistano studi epidemiologici, tra il 2010 e il 2016, sugli effetti dell’esposizione per la popolazione residente nei dintorni degli inceneritori e quali siano le loro risultanze”. A questo proposito, il consigliere rileva che “i dati disponibili si fermerebbero all’anno 2010, ma sarebbe opportuno avere un quadro più aggiornato, dal momento che vengono prodotte in Emilia Romagna circa 260.000 tonnellate all’anno di scorie derivanti dall’incenerimento dei rifiuti”.
Gli studi epidemiologici di Moniter, relativi alle esposizioni di breve durata sulla popolazione residente nei dintorni degli inceneritori dell’Emilia-Romagna- rileva ancora Bargi- hanno riguardato gli effetti sugli esiti della gravidanza, tra cui anche l’abortività spontanea e le malformazioni congenite, mentre per gli effetti a lungo termine sono state invece valutate la mortalità e l’incidenza di tumori su tre coorti di residenti in prossimità degli inceneritori, differenti per dimensioni e durata dell’esposizione.
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(Cesare Cicognani)