Ci sono bambini per i quali sorridere è impossibile. Ci sono bambine per cui è pericoloso anche solo bere un bicchiere d’acqua. Ci sono ragazzi per i quali sentire una canzone è un sogno che si avvera: vuol dire aver recuperato l’udito. Per restituire a loro e alle loro famiglie una vita normale e piena di dignità ci sono medici e infermieri che lavorano giorno e notte.
Proprio sulla scia del loro impegno sabato scorso, al Padiglione Tinozzi dell’Ospedale Bellaria di Bologna, è stato festeggiato il primo anno di attività del progetto “Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale Labiopalatoschisi e malformazioni del volto: racconto di un anno”. Un progetto che vuole aiutare i bambini nati con malformazioni del volto, del palato e dell’udito a riconquistare una vita degna e al pari dei loro coetanei. Il bilancio del progetto, frutto del lavoro dell’indimenticabile e compianto professor Renzo Giuliani, è stato presentato dal professor Claudio Marchetti, che lo coordina e che ha al suo attivo veri e propri miracoli che hanno il volto e il sorriso dei tanti bambini e bambine (e dei loro genitori) che hanno invaso pacificamente il Tinozzi a testimoniare come la scienza medica possa cambiare in bene la vita delle persone.
L’importanza del progetto e il bilancio positivo dell’anno di attività è stato sottolineato nei saluti istituzionali di Chiara Gibertoni, Direttore dell’Ausl di Bologna, e di Mario Cavalli, Direttore Generale del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna. “Dobbiamo molto a queste persone: ai bambini e ai loro famigliari per la dignità che ci insegnano, ai medici e ai loro collaboratori per il loro impegno e il loro lavoro”, ha spiegato nel suo intervento di saluto Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa regionale, che ha sottolineato come “questa grande famiglia sia un motivo di felicità per tutti noi”.