Il Comune di Reggio Emilia chiede a una cittadina, invalida civile ottantatreenne, in possesso del contrassegno disabili arancione e con i requisiti per ottenere il rilascio del contrassegno unificato disabili europeo (Cude), ad attivare una nuova procedura amministrativa per la regolarizzazione del permesso Ztl. Questo perché il termine “che consentiva ai Comuni di procedere alla semplice sostituzione del vecchio contrassegno arancione con quello europeo”, ha riferito l’Ente, sarebbe scaduto il 15 settembre 2015. La cittadina si è quindi rivolta al Difensore civico regionale, Gianluca Gardini.
La signora a luglio 2016 aveva infatti richiesto il Cude, confidando nel fatto di essere già in possesso del contrassegno arancione rilasciatole nel gennaio 2013 e del verbale della commissione medico legale che ne attestava la ridotta capacità motoria. Posizione non sufficiente per il Comune di Reggio Emilia ma invece chiara per il Difensore civico, che sottolinea come “già in occasione del rilascio del primo contrassegno nel 2013, il Comune avrebbe dovuto rilasciare il Cude con validità fino al gennaio 2018”.
Un “pasticcio di date” insomma, risolto grazie all’intervento del Difensore civico e alla collaborazione del Comune. La cittadina si è quindi risparmiata un ulteriore aggravio burocratico, evitando di dover ricominciare una complessa procedura, in spregio al principio di economicità dell’azione amministrativa.
Un caso, questo, tra i tanti segnalati al Difensore civico nel corso del 2016 da cittadini con disabilità. Attualmente, specifica Gardini, “sul territorio regionale i termini e le modalità per comunicare gli estremi della targa differiscono per ogni Comune, con conseguenti disagi per i cittadini che, titolari del contrassegno disabili rilasciato, ad esempio, dal Comune X si vedono recapitare una sanzione per accesso alla Ztl o alle corsie preferenziali non appena entrati nel territorio del Comune Y”. Oltre a questo problema, prosegue, “sono stato interpellato sull’inaccessibilità delle stazioni ferroviarie, sulla scarsa manutenzione dei marciapiedi e sulla necessità di realizzare piste ciclabili accessibili a tutti”.
In risposta a queste problematiche il Difensore civico dell’Emilia Romagna ha avviato, dal 2015, una ricerca finalizzata all’analisi della normativa sulla disabilità e alla produzione di un “vademecum” da consegnare ai cittadini diversamente abili e soprattutto alle istituzioni, affinché in futuro non si ripetano situazioni analoghe a quella reggiana. La guida verrà presentata al pubblico il prossimo gennaio.
(Cristian Casali)