La consegna dei Premi Dossetti e la lezione magistrale di Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose. Domani, sabato 10 dicembre, Reggio Emilia sarà capitale della pace. Il programma della giornata inizierà alle 10 nell’Aula Magna Giuseppe Dossetti dell’Università quando verrà consegnato il Premio per la Pace Giuseppe Dossetti, giunto ormai alla IX edizione. A consegnare i premi sarà Pier Luigi Castagnetti, presidente della Giuria del premio. A portare il saluto ufficiale della Regione Emilia-Romagna, Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa, che interverrà insieme al sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi e al presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi. A completare la giornata sarà poi la lezione magistrale di Enzo Bianchi, priore di Bose, da sempre impegnato sui temi del dialogo interculturale
Una giornata nel nome di Giuseppe Dossetti, lo storico sacerdote nato a Reggio Emilia e che, dopo l’esperienza nella Resistenza, fu dirigente e costituente della Dc e poi, una volta presi i voti, come collaboratore del Cardinale di Bologna, fu mente e motore del Concilio Vaticano II. “Caso più unico che raro nella storia del novecento”, sottolinea Saliera.
“Giuseppe Dossetti fu costituente di istituzioni laiche e religiose, senza che mai la dedizione alla sua fede di cattolico inficiasse il suo ruolo pubblico di rappresentante di tutta la nazione, e senza che mai la sua formazione politica inficiasse quella di sacerdote e servo della Chiesa apostolica romana”, spiega Saliera che ricorda come “in età matura negli anni ’90, in un’epoca in cui sulle macerie materiali e morali del Muro di Berlino tornavano anche in Europa a fiorire i nazionalismi, spesso alimentati anche dal sostegno delle gerarchie delle varie religioni monoteiste, Dossetti invitò a non illudersi che la fine della contrapposizione tra Occidente e Oriente avrebbe assicurato un indistinto mondo di pace e di sviluppo. Ammonì che ‘ora, tutte le tensioni che si sono riversate sulle ideologie, si riverseranno sulle religioni, con tutto quello che ne consegue’. Tradotto: Sarajevo, il Kosovo, la polveriera del Medio Oriente, i Talebani in Afghanistan. Da lì il terrorismo internazionale che si alimenta nella follia del fanatismo islamista che nulla ha a che vedere con i messaggi universali contenuti nel Corano.
La miseria e le diseguaglianze sociali si riversarono dalle contrapposizioni ideologiche tra capitalismo e socialismo a quelle tra le varie religioni, con la grande differenza che mentre i movimenti di pace che avevano animato la seconda metà del ‘900 con il loro messaggio di uguaglianza parlavano pur sempre in nome degli uomini e dei loro bisogni, dall’altra parte i profeti delle diverse guerre sante hanno insanguinato campanili e minareti in nome del loro Dio. E questo rende impossibile quella mediazione propria della politica che aveva attenuato le differenze sociali, creando giustizia redistribuendo benessere, tentando di impedire la violenza e il fanatismo”.
La presidente dell’Assemblea ricorda poi come “per noi l’articolo 11 della Costituzione italiana ‘L’Italia ripudia la guerra’ non è solo una bella frase, ma è il valore fondante della Repubblica e della nostra comunità. È su questo valore che si basa anche l’azione della nostra Regione e dell’Assemblea. Con il progetto che abbiamo avviato con scuole e associazioni, Concittadini, infatti, permettiamo a oltre 30.000 studenti e docenti emiliano-romagnoli di essere protagonisti di un grande corso di formazione ed educazione civica che mette al centro i valori della legalità e del rispetto di sé e degli altri, ovvero le basi della pace. Con questo spirito fra pochi giorni, il 15 dicembre prossimo, verrà presentata la prima mappatura dei luoghi di culto islamici in Emilia-Romagna realizzata dall’Osservatorio per il pluralismo religioso e dalla Comunità Islamica di Bologna. Sarà una giornata pubblica di impegno e di studio per conoscersi meglio e per ribadire come una società più sicura è quella dove ognuno di noi riconosce agli altri quei diritti che vuole garantiti per sé”.