La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, ha approvato il documento redatto dall’assessorato regionale alla Politiche per la salute in risposta alla petizione popolare per il potenziamento dell’ospedale di Borgo Val di Taro (Parma), dichiarata ammissibile dall’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa. Ha votato a favore del documento il gruppo Partito Democratico mentre hanno espresso voto contrario i gruppi Lega Nord e Movimento 5stelle. Il documento passerà ora all’esame dell’Aula per il voto definitivo.
L’ospedale Santa Maria di Borgo Val di Taro – si legge nel documento dell’assessorato – è inserito nella rete ospedaliera aziendale che comprende anche l’Ospedale di Vaio (Fidenza) con funzioni a servizio sia del bacino d’utenza distrettuale sia dell’intera provincia. La collaborazione delle eccellenze professionali presenti in questi due ospedali garantisce consistenti vantaggi per il mantenimento e il miglioramento delle competenze cliniche, che saranno potenziate. Inoltre, i percorsi dei ricoverati possono fruire di entrambe le strutture, a seconda delle specificità degli assetti patologici e delle necessità cliniche. L’Ospedale Santa Maria di Borgo Val di Taro ha visto negli ultimi anni importanti investimenti per tecnologie e interventi strutturali per un importo di oltre 7,8 milioni di euro considerando i lavori fino ad ora effettuati e quelli già programmati e finanziati. A questi investimenti si aggiungono i lavori di consolidamento antisismico della struttura, per un importo complessivo di 2 milioni e 200 mila euro, la ristrutturazione delle degenze di medicina, lungoassistenza, ortopedia e hospice nonché l’avvio del progetto di informatizzazione della cartella clinica. Sono previsti, infine, lavori relativi al corpo storico che consentiranno di realizzare la Casa della Salute ed è in corso di valutazione, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, un progetto per realizzare un collegamento che migliori l’accessibilità all’ospedale dal centro del paese. Il Punto nascita di Borgo Val di Taro è tuttora attivo nella nuova configurazione dipartimentale, che prevede l’inserimento nell’area materno infantile del Dipartimento Chirurgico.
Alessandro Cardinali (Pd) ha rilevato come molte richieste contenute nella petizione avessero un’eco elettorale, dato che la petizione è stata presentata prima delle elezioni amministrative locali. Il consigliere, inoltre, ha sottolineato come dal documento dell’assessorato regionale si evinca in modo inequivocabile che i reparti dell’ospedale di Borgo Val di Taro non saranno affatto depotenziati, ma, al contrario, la loro operatività sarà mantenuta e potenziata. L’ospedale – ha ricordato Cardinali – è un presidio sanitario molto legato al territorio e la comunità locale ha sempre contribuito attivamente all’attività del nosocomio con risorse economiche proprie, ad esempio per quanto concerne l’hospice. Il criterio del legame territoriale delle strutture ospedaliere – ha concluso l’esponente Dem – è un aspetto dirimente, in particolare nelle zone disagiate, per valutarne il mantenimento e il potenziamento.
Daniele Marchetti (Ln) ha ritenuto poco incisivo il documento dell’assessorato regionale, in particolare per quanto concerne il Punto nascita. Il futuro del Punto nascita dell’ospedale di Borgo Val di Taro – ha criticato il consigliere – è sostanzialmente demandato alle valutazioni tecniche della Commissione nascita regionale, mentre sarebbe stato opportuno un atto d’indirizzo politico vincolante.
(Luca Govoni)