La Giunta si attivi su Tper “al fine di verificare l’ipotesi di una rivalutazione del cambio degli orari al fine di agevolare gli utenti nello spostamento casa-lavoro e casa-scuola” sulla linea ferroviaria Ferrara-Codigoro. Lo chiede in un’interrogazione Paolo Calvano (Pd) che ricorda anche che la linea, “lunga circa 53 Km, è una importante infrastruttura che permette ad un considerevole numero di lavoratori e studenti della provincia di Ferrara gli spostamenti”. “Forti” sono i “disagi causati dal cambio di orari sulla linea”, cambio operativo da domenica scorsa, 11 dicembre, al punto che si è costituito “un comitato, composto soprattutto da lavoratori e studenti pendolari, che ha già raccolto circa 150 firme”.
Calvano sottolinea poi che la velocità massima consentita dall’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria è di 70 chilometri orari, alla luce della mancanza dei sistemi moderni di sicurezza guida treno. E che sulla lentezza della linea pesa, oltre all’obsolescenza del materiale rotabile, anche la presenza di numerosi passaggi a livello privati. Il consigliere regionale democratico chiede dunque alla Giunta “se, alla luce dei vincoli imposti dalla normativa statale in materia di velocità dei treni, intende attivarsi nei confronti del livello nazionale competente al fine di trovare risoluzione del problema”. E “se sono previste risorse per la sostituzione delle carrozze in cattivo stato”.
Calvano rammenta poi che nel 2013 “a seguito del perdurare di tali problematiche, la Provincia di Ferrara e i Comuni interessati dal percorso si erano attivati nei confronti di Tper, trovando una soluzione condivisa con Ami, Tper e Fer infrastrutture che garantiva una migliore organizzazione del servizio ferroviario”. E di Tper la Regione Emilia-Romagna- “impegnata direttamente nelle attività di mantenimento dell’efficienza e di potenziamento delle linee ferroviarie regionali”- con il 46,13% è la prima azionista assieme a Comune di Bologna, la Città Metropolitana di Bologna, l’Azienda consorziale trasporti Act di Reggio Emilia, la Provincia di Ferrara, il Comune di Ferrara, Ravenna Holding Spa e le Province di Mantova, Modena, Parma, Reggio Emilia e Rimini”.
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(Marco Sacchetti)