Galeazzo Bignami (Fi) torna sull’esito dei referendum consultivi che si sono svolti il 16 ottobre scorso in 16 comuni emiliano-romagnoli per decidere se costituire o meno sei nuovi comuni mediante fusione, considerando che “una nuova accelerazione impressa ai processi di fusione non sembra coerente con i risultati che hanno evidenziato una sostanziale perplessità dei cittadini nei confronti di procedimenti percepiti, probabilmente, come calati dall’alto”.
Di qui, la presentazione di un’interrogazione alla Giunta regionale, dove segnala che “il Pd ha lanciato la proposta di una maxi fusione tra cinque comuni dell’Unione Savena-Idice, Loiano, Monghidoro, Monterenzio, Pianoro e Ozzano: un progetto che sarebbe ancora in embrione, – scrive – tuttavia l’Unione avrebbe commissionato uno studio di ‘prefattibilità’ alla Regione per verificare la situazione attuale e capire quale tipologia di fusione possa essere possibile”. “L’analisi – aggiunge – avrebbe già considerato le diverse possibilità di fusione all’interno dell’Unione: fusione a cinque, fusioni separate delle due valli, fusioni tra comuni a nord e comuni a sud, fusione senza Monghidoro, fusione senza Ozzano ed è stato annunciato che in primavera seguirà lo studio vero e proprio che prenderà in esame due ipotesi di fusione”, con l’obiettivo di presentarne istanza entro dicembre 2017.
Il consigliere ritiene anche opportuno che l’Osservatorio sulle Unioni e l’Osservatorio sulle fusioni, “nato con il preciso intento di monitorarne gli effetti sui comuni”, “comincino a fornire dati precisi sul livello di efficientamento raggiunto dalle Unioni, da un lato, e, dall’altro, sul risparmio effettivo conseguito attraverso le fusioni, senza sottovalutare elementi di criticità che derivino, per esempio, dal cambiamento della dislocazione dei servizi sul territorio o dall’imposizione fiscale, e senza voler dettare una linea politica nettamente a favore delle fusioni”.
Bignami chiede quindi quale giudizio esprima la Giunta sull’esito referendario del 16 ottobre e vuole sapere per quale motivo ci si appresti nuovamente a prendere in considerazioni ipotesi di fusioni e maxi-fusioni, anzichè analizzare quanto accaduto.
Altre richieste: a quanto ammonti il costo dello studio di prefattibilità, se esistano già studi di prefattibilità e fattibilità che riguardino l’ipotesi di fusione tra San Pietro in Casale, Galliera, Pieve di Cento e Castello d’Argile; quali risultati abbia prodotto finora l’Osservatorio sulle fusioni e quali criticità si siano evidenziate per i nuovi comuni nati da fusione; se l’Osservatorio sulle Unioni abbia già cominciato a lavorare e con quali modalità.
Il consigliere invita infine l’esecutivo regionale a rivedere la normativa in materia di riordino istituzionale, incentivando maggiormente le Unioni in luogo delle fusioni e promuovendo l’utilizzo della convenzione da parte di quei comuni che siano obbligati o comunque avvantaggiati dalla gestione associata di alcuni servizi.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)
(Antonella Celletti)