Sanità e welfare

Sanità. Gibertoni (M5s): riformulare bandi concorso senza clausola “incondizionata idoneità fisica”

La consigliera vuole sapere “quanto personale con disabilità sia collocato nel profilo infermieristico nelle Ausl e se vi sia la piena copertura della quota d’obbligo”

 

 

 

La Giunta regionale inviti le Ausl e le Aziende ospedaliere a riformulare i propri bandi per l’assunzione di personale, uniformandosi alle norme vigenti che non prevedono “l’incondizionata idoneità fisica specifica alle mansioni del profilo professionale” per l’accesso alla pubblica amministrazione.

Lo chiede Giulia Gibertoni (M5s) in un’interrogazione, dove segnala che “da informazioni rese pubbliche da alcune sigle sindacali emerge che, in Emilia-Romagna, diversi bandi concorsuali”, anche “organizzati dalle Ausl di Modena, Piacenza e Bologna”, “riportano al loro interno una postilla denominata ‘clausola di idoneità fisica’”, dove tra i requisiti generali ci sarebbe la dicitura “incondizionata idoneità fisica specifica alle mansioni del profilo professionale a selezione”.

“L’articolo 41 del decreto legislativo 81/08, riguardante la Sorveglianza sanitaria, – scrive Gibertoni –  enuncia al comma 6 i giudizi che il medico competente può rilasciare in seguito alla visita effettuata sul candidato”, tra questi “non c’è traccia di un giudizio di ‘incondizionata idoneità’”. “L’articolo citato nei bandi – aggiunge – farebbe capo alla normativa in materia di sicurezza sul lavoro per i dipendenti già assunti, pertanto non può trovare alcuna applicazione in sede concorsuale”. E “dalla normativa sull’accesso alle dipendenze della pubblica amministrazione – sottolinea ancora Gibertoni – non emerge alcuna traccia della clausola di incondizionata idoneità fisica presente nei bandi citati”.

A questo proposito, la consigliera cita “un caso d’impugnativa giudiziaria” che aveva come oggetto questa “clausola per un avviso a tempo determinato” al Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna, che si è concluso “con un accoglimento delle ragioni della persona ricorrente”. “Nonostante la sentenza abbia stabilito che la clausola è illegittima e discriminatoria – si evidenzia nel testo – e nonostante l’articolo 42 della legge 98/2013, “soppressione certificazioni sanitarie”, abbia stabilito che tale clausola è fuorilegge, molte Aziende sanitarie e ospedaliere continuano ad applicarla”. Inoltre, – conclude Gibertoni -l’attuazione dell’articolo 21 della legge regionale 17/2005 ha previsto l’accesso in misura ridotta anche alle persone che non dispongono di una sana e robusta costituzione fisica iscritti nelle liste della legge 68/999.

La consigliera domanda quindi alla Giunta se sia a conoscenza della vicenda e quale giudizio esprima e vuole sapere quanto personale con disabilità, di cui alla legge 68 del 1999, sia collocato nel profilo infermieristico nelle Ausl emiliano-romagnole, se vi sia la piena copertura della quota d’obbligo e, in caso di risposta negativa, quali siano gli ostacoli al pieno assolvimento di quanto previsto dalla norma.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)

(ac)

 

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