Riordinare e coordinare la presenza di più Sportelli e Centri destinati a svolgere i medesimi compiti, ossia offrire le stesse opportunità occupazionali ai cittadini.
E’ la richiesta che Galeazzo Bignami (Fi) rivolge alla Giunta regionale in un’interrogazione dove ricorda che il 22 novembre è stato siglato, nella sede della Città metropolitana di Bologna, il Patto per l’occupazione e le opportunità economiche del territorio delle Valli del Reno e del Setta tra istituzioni, associazioni di impresa e parti sociali. Il Patto – spiega – consisterebbe in azioni integrate per lo sviluppo dell’Appennino bolognese e le azioni previste, e in parte già avviate, risulterebbero essere “una rete di opportunità lavorative che impegnano le associazioni di categoria a collaborare con le istituzioni per monitorare in forma aggregata le offerte di lavoro, l’andamento settoriale delle imprese, i fabbisogni di competenze, le previsioni sui movimenti occupazionali e sulle assunzioni”, ecc. e la “costituzione di un quadro conoscitivo sulle opportunità di impresa”. Inoltre, la Rete di Sportelli Progetti di impresa, integrati con lo Sportello unico attività produttive, dovrebbe rappresentare un modello di supporto alle start up”, e, infine, sarebbe insediato – scrive il consigliere – un Tavolo di coordinamento per l’attuazione delle azioni programmate.
Dal primo agosto – aggiunge Bignami – è operativa l’Agenzia regionale per il lavoro incaricata del coordinamento e della gestione delle funzioni svolte nei 38 Centri per l’impiego dell’Emilia-Romagna, prima alle dipendenze delle Province, i cui compiti riguarderebbero le procedure per la concessione degli ammortizzatori sociali, la certificazione delle competenze acquisite da esperienze lavorative e in generale tutte le attività volte a favorire l’occupazione. L’Agenzia, prevista nell’ambito del Patto per il Lavoro, stipulato nel 2015 tra Regione, Enti locali e parti sociali, – spiega – avrebbe l’obiettivo di riorganizzare i servizi per l’impiego, integrarsi con i soggetti che operano nell’ambito della formazione e dell’accesso al mercato del lavoro, in stretto raccordo con l’agenzia nazionale Anpal.
Visto che il Patto per l’occupazione si dovrebbe orientare verso “lo snellimento della burocrazia delle amministrazioni coinvolte”, prevedendo “risposte celeri alle domande di insediamento produttivo e all’incremento reale dell’occupazione giovanile e adulta”, senza diventare “l’ennesima creazione di doppioni di uffici incaricati di svolgere i medesimi compiti”, Bignami chiede di conoscere quale funzione svolga l’Agenzia per il Lavoro regionale rispetto al Patto per l’occupazione, quali siano gli interventi programmati per le finalità del Patto, quali i tempi e i finanziamenti e, infine, se questo sistema di azioni sarà esteso ad altre realtà territoriali dell’Emilia-Romagna.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)
(Cesare Cicognani)