Giulia Gibertoni (M5s) ha rivolto un’interrogazione alla Giunta regionale per sapere se sia a conoscenza del fenomeno dell’abusivismo in odontoiatria in Emilia-Romagna e quale giudizio esprima.
I carabinieri del Nas di Bologna, nel 2016, – si legge nel testo – hanno individuato undici persone intente a praticare indebitamente cure odontoiatriche: tutte sono state denunciate, mentre gli studi medici, dove i falsi dentisti prestavano illecitamente l’attività, sono stati sottoposti a sequestro, con le relative attrezzature, per un valore complessivo che supera i 2 milioni di euro.
“Tre italiani su quattro – scrive inoltre la consigliera, riportando i dati di una ricerca presentata al 61° Congresso scientifico dell’Andi (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) – hanno ben presenti i rischi che corrono rivolgendosi ai falsi dentisti, ma pensano che questa scelta sia giustificabile nel contesto economico in cui si trovano”. Questo fenomeno – aggiunge – non causa “danni rilevanti” solo alla salute, ma anche alla collettività: “correlata all’abuso della professione, infatti, c’è l’evasione fiscale come emerge anche dal rapporto Eures, che evidenzia gli enormi danni economici che derivano all’erario dai mancati versamenti rispetto a prestazioni professionali svolte sia pure da chi non è abilitato”.
Tra i motivi del “proliferare” di questo fenomeno, a parere di Gibertoni, il fatto che “in Italia, come in Emilia-Romagna, le strutture del Sistema sanitario nazionale e regionale in grado di offrire cure odontoiatriche sono del tutto insufficienti rispetto alle reali esigenze dei pazienti”.
La consigliera ricorda inoltre che l’assistenza odontoiatrica a carico del SSN è “limitata a programmi di tutela della salute odontoiatrica nell’età evolutiva e assistenza odontoiatrica e protesica a determinate categorie di soggetti in condizioni di particolare vulnerabilità” e che a tutti i cittadini, inclusi quelli che non rientrano nelle categorie di protezione indicate, devono essere comunque garantite prestazioni come la visita odontoiatrica per la diagnosi precoce di patologie neoplastiche del cavo orale e il trattamento immediato delle urgenze odontostomatologiche. Nei nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) – aggiunge – sembra che non vi sia una inversione di tendenza rispetto al passato, non cambia sostanzialmente nulla a eccezione dell’introduzione della detartrasi tra le prestazioni destinate ai pazienti con vulnerabilità sociale. “La branca odontoiatrica – scrive l’esponente del M5s – è comunque da considerarsi la cenerentola all’interno del Sistema sanitario nazionale e regionale”.
Prendendo spunto da queste considerazioni, Gibertoni invita la Giunta a sviluppare forme di raccordo tra i servizi ispettivi delle Ausl e più in generale dell’assessorato alla Salute con il Nucleo antisofisticazione e sanità per migliorare l’efficacia dei controlli e delle attività di vigilanza sugli studi privati di odontoiatria autorizzati e all’interno delle strutture pubbliche e chiede di garantire cure odontoiatriche a tutti i cittadini, riorganizzando il sistema di assistenza odontoiatrica in Emilia-Romagna e destinando maggiori risorse proprie per garantire prestazioni odontoiatriche aggiuntive a quelle incluse nei Lea.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)
(Antonella Celletti)