La rivolta che si è scatenata nel Centro di prima accoglienza di Cona (Venezia) il 2 gennaio scorso e la notizia che 100 dei migranti lì ospitati saranno inviati in Emilia-Romagna, probabilmente a Bologna, sono al centro di un’interrogazione di Galeazzo Bignami e Enrico Aimi (Fi), che chiedono alla Giunta per quali motivi non si sia opposta a questa decisione.
La struttura di accoglienza di Cona – segnalano i consiglieri – ospita 1500 persone, dalle 50 iniziali di un anno e mezzo fa, e questa sarebbe un’ulteriore prova dell’accoglienza incontrollata imposta a livello nazionale, che non distingue i veri profughi e mantiene a nostre spese persone che arrivano irregolarmente sul nostro territorio”.
Da notizie di stampa – aggiungono – si apprende che le prefetture si sarebbero già attivate e sarebbe stato allertato l’Hub di via Mattei a Bologna, centro regionale di smistamento: una scelta che appare inopportuna dato che la struttura è da tempo in una situazione di collasso, con presunti profughi che continuano ad arrivare e senza che il loro numero venga in qualche modo tenuto sotto controllo”.
“L’Emilia-Romagna, inoltre, – scrivono i consiglieri – ha da tempo superato i limiti delle quote di accoglienza assegnate: già a fine novembre la Commissione parlamentare di inchiesta riportava che la ‘capienza’ della regione dovrebbe essere di 8376 posti (suddivisi su 774 strutture) mentre le presenze accertate di migranti sono 10.402. In questo caso, emerge con maggiore evidenza l’inadeguatezza delle politiche di rimpatrio, che dovrebbero invece viaggiare di pari passo con quelle dell’accoglienza e del riconoscimento dello status di profugo o di rifugiato politico, che, come dimostrato, avviene solo per una minima parte di chi sbarca sul nostro territorio”.
Bignami e Aimi chiedono quindi se siano state emesse denunce per i responsabili della rivolta, in caso negativo per quale motivo, se questi siano stati individuati, quale sia il loro numero, quali provvedimenti siano stati assunti nei loro confronti e, in caso negativo, per quale motivo si sia ritenuto di non procedere contro di loro.
I consiglieri vogliono anche sapere in quali strutture saranno ospitate queste persone, a quanto ammonteranno i costi e a carico di quali soggetti.
Infine, l’invito all’esecutivo regionale a sollecitare il Governo nazionale perché dia attuazione a una “seria politica di rimpatri di coloro che non sono né profughi né rifugiati politici, ma persone irregolari sul nostro territorio che continuano a essere mantenute a nostre spese”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)
(Antonella Celletti)