La Regione Emilia-Romagna dovrebbe costituirsi come parte civile nel procedimento penale a carico del responsabile del grave episodio di violenza avvenuto a Rimini l’11 gennaio scorso, ai danni di una giovane donna di 28 anni attualmente ricoverata all’Ospedale Bufalini di Cesena. Con questa interrogazione la consigliera Movimento 5stelle, Giulia Gibertoni, chiede alla Giunta di intervenire su un caso che rappresenta “una grave violazione dei diritti fondamentali della persona” e anche un fenomeno che coinvolge tutta la società. “Condizione sufficiente per la costituzione di parte civile dell’Ente,” spiega la consigliera, “è il fatto che il reato ne abbia aggredito le finalità istituzionali” e le premesse sembrano esserci. “L’articolo 26 della legge regionale 6/2014 per la parità e contro le discriminazioni di genere,” continua Gibertoni, “prevede infatti questa possibilità nei casi di violenza di genere di particolare impatto e rilevanza sociale”.
Inoltre, l’eventuale risarcimento andrebbe a sostegno delle azioni di prevenzione contro la violenza delle donne. “Si tratterebbe di un gesto di “importante valore simbolico- sottolinea Gibertoni- soprattutto in considerazione del fatto che, secondo i dati raccolti dal Coordinamento dei centri anti violenza dell’Emilia-Romagna, nell’anno appena trascorso si contano 11 femminicidi e 4 tentati femminicidi”. La consigliera aggiunge che, anzi, “la mancata costituzione di parte civile della Regione rappresenterebbe una grave disattenzione, sia a tutela dell’immagine di civilità e progresso dell’Ente, sia per il rafforzamento delle politiche regionali in materia”.
(Francesca Mezzadri)
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