La Regione Emilia-Romagna, in quanto principale azionista, valuti l’azzeramento dei vertici di Seta che ormai, dopo oltre due anni di mandato, hanno dimostrato la loro assoluta incapacità a risolvere i problemi del bacino modenese. A chiederlo, in un’interpellanza alla Giunta, è Giulia Gibertoni (M5s).
Nell’ultimo biennio, specifica la consigliera, “sono stati diversi gli scioperi proclamati nel bacino di Modena dai sindacati di categoria, fra gli ultimi quello dell’8 marzo e dell’11 aprile 2016, contro il gestore del trasporto pubblico locale: Seta negherebbe il confronto con i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali, non rispetterebbe le norme sui turni di lavoro, non adeguerebbe i livelli stipendiali, non prenderebbe misure per diminuire i disservizi e i disagi e, in più, discriminerebbe i nuovi assunti”.
Inoltre, molti dei mezzi operanti nel bacino modenese, prosegue l’esponente del M5s, “sono mezzi vecchi, alcuni vecchissimi: sarebbero ancora presenti nella dotazione filobus di oltre trent’anni”. Anche il deposito centrale dei mezzi, ha poi sottolineato, “è in condizioni fatiscenti”.
Situazione che inevitabilmente, conclude Gibertoni, “si ripercuote sui conducenti dei mezzi, facendo salire alle stelle lo stress lavoro-correlato e, quindi, ancora una volta diminuendo la sicurezza per i cittadini trasportati e per gli stessi autisti”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)
(Cristian Casali)