Sanità e welfare

Sanità Bologna. Fi e Ln: No a chiusura pronto soccorso ospedale di Vergato/ foto

Bignami (Fi) e Marchetti (Ln) chiedono alla Giunta regionale di “rivedere la riorganizzazione degli ospedali dell’Appennino proposta dall’Ausl di Bologna”

La riorganizzazione dei servizi ospedalieri del distretto appenninico bolognese, incardinata sul potenziamento della rete delle Case della Salute, che prevederebbe la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Vergato (sostituito da un punto di primo intervento) e il trasferimento dei reparti di Medicina, Ortopedia e Chirurgia al nosocomio di Alto Reno Terme è al centro di un’interrogazione presentata in Regione da Galeazzo Bignami (Fi), primo firmatario, e Daniele Marchetti (Ln).

Dal progetto di riorganizzazione elaborato dall’Ausl di Bologna – si legge nell’atto ispettivo – si evincerebbe un sistema integrato sul territorio che avrebbe come baricentro per le cure acute e che richiedono un ricovero ospedaliero specializzato l’ospedale di Porretta, mentre per la cura e l’assistenza ai pazienti con patologie croniche o stabilizzate nonché per la rete delle cure territoriali ci si dovrebbe indirizzare all’ospedale di Comunità e alla Casa della Salute di Vergato. La chiusura del pronto soccorso di Vergato, derivante dal progetto di riorganizzazione, avrebbe già trovato la contrarietà dei sindaci di Castel d’Aiano, Grizzana Morandi, Marzabotto e Vergato, che temono l’afflusso dei cittadini del territorio verso gli ospedali di Bologna città, in particolare per quanto riguarda la medicina d’urgenza. Secondo i due consiglieri, la collocazione dei servizi ospedalieri per patologie acute all’estremità del territorio del distretto, cioè ad Alto Reno Terme, potrebbe avere come conseguenza un peggioramento dell’accessibilità dei servizi per la maggior parte dei residenti della vallata, determinando, inoltre, il rischio concreto che utenti assistiti dal servizio 118, dopo essere stati inviati presso l’ospedale di Alto Reno Terme, potrebbero avere la necessità di essere trasferiti presso l’ospedale Maggiore di Bologna, con un inevitabile ritardo nelle cure.

Bignami e Marchetti, pertanto, chiedono alla Giunta regionale “se sia a conoscenza del progetto di riorganizzazione dei servizi ospedalieri dell’Appennino bolognese, quale giudizio ne dia e se si condividano le preoccupazioni espresse dai sindaci”. Domandano, infine, “se si intenda riaprire il dibattito sulla riorganizzazione, coinvolgendo i territori interessati e valutando soluzioni alternative”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili online sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)

(Luca Govoni)

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