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Energia. Esame finale del Piano energetico regionale e del Piano di attuazione 2017-2019

Bertani (M5s): “Diverse le criticità, pronti 18 emendamenti propositivi”. Foti (Fdi-An): “La Regione promuova ‘paniere’ di incentivi stabili”. Iotti (Pd): “Strumento efficace per raggiungere obiettivi UE”

La commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, ha avviato l’esame finale del Piano energetico regionale 2030 e del Piano triennale di attuazione 2017-2019, la cui approvazione è stata cadenzata entro la prossima settimana, fissando venerdì 27 gennaio quale termine ultimo per la presentazione degli emendamenti. Relatore del provvedimento è Massimo Iotti (Pd), mentre relatore di minoranza è stato nominato Andrea Bertani (M5s).

La presidente Serri, in apertura di dibattito, ha ricordato come il percorso che ha portato all’elaborazione del Per e del Piano triennale sia stato partecipato e qualificato. Andrea Bertani (M5s), annunciando la presentazione di 18 emendamenti, al fine di un loro esame approfondito e per dare la possibilità anche ad altri gruppi di presentarne ha chiesto alla commissione di rimandare di una settimana l’approvazione del Per, prevista nella seduta odierna. Alla richiesta si è associato Tommaso Foti (Fdi-An), che, rilevando l’inopportunità di esaminare qualsivoglia emendamento senza l’avvio formale della discussione generale, ha invitato la maggioranza a non forzare i tempi. Il relatore Massimo Iotti (Pd) ha assecondato la richiesta di rinvio di una settimana del voto in commissione, data la volontà della maggioranza di consentire l’esame più approfondito possibile del Per e del Piano triennale, nella logica della massima condivisione di obiettivi e misure d’intervento.

Nel merito del Per, Bertani (M5s) ha sottolineato le principali criticità del provvedimento: sistema di raccolta dati, in particolare in relazione alle emissioni degli impianti, da potenziare, allo scopo di migliorarne il monitoraggio; maggioranza di misure spot rispetto a interventi strutturali e puntuali, con ricadute negative sull’efficacia complessiva del piano; coordinamento da rafforzare tra Per e Piano regionale integrato dei trasporti (Prit) e Piano aria integrato regionale (Pair); coordinamento da promuovere con i piani energetici delle Regioni confinanti; asse azioni/finanziamenti da definire in modo più puntuale per evitare investimenti a pioggia. Inoltre, ha illustrato una serie di proposte: riguardo a biomasse e biogas, ha chiesto l’esclusione dei rifiuti quale combustibile, dato che gli inceneritori devono essere chiusi, e la previsione di una filiera corta; relativamente ai Piani d’azione per l’energia sostenibile (Paes) ne ha raccomandato l’attuabilità e l’omogeneità. Infine, il consigliere ha sollecitato la Regione a una ricognizione del proprio parco edifici, da estendere ai Comuni, per un progressivo efficientamento energetico degli immobili pubblici.

Foti (Fdi-An) ha invitato la Giunta a evidenziare con chiarezza quali sono le risorse finanziarie specificamente riferite alle misure previste dal Per, dato che nei 249 milioni vengono computati fondi destinati all’attuazione di altri piani o interventi (People mover, Piano aria, etc). In merito agli incentivi, ha chiesto alla Giunta, sulla base della defiscalizzazione statale degli interventi di riqualificazione edilizia, di individuare un ‘paniere’ limitato di misure che si stabilizzino nel tempo, finalizzate a conseguire un cambiamento nei comportamenti e nella cultura.

Iotti (Pd) ha evidenziato come l’importante armonizzazione normativa che sta alla base del Per lo renda uno strumento in grado di adeguarsi allo scenario complesso rappresentato dagli obiettivi europei. L’obiettivo di fondo è raggiungere nel 2030 una decarbonizzazione dell’energia prodotta pari all’80%. Il Per, inoltre, ha sottolineato, si armonizza perfettamente con gli altri piani (Prit, Pair, etc). L’impatto economico è rilevante ed è per questo che il Per va ricalibrato ogni tre anni mediante il Piano di attuazione.  In riferimento gli interventi proposti da Bertani, il consigliere ne ha richiamato la sostenibilità economica quale criterio dirimente. Infine, riguardo ai Paes, pur convenendo sul requisito di fondo dell’attuabilità, ne ha sottolineato la caratteristica di importante innovazione.

(Luca Govoni)

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