Il consorzio della bonifica Burana è oggetto di una seconda interrogazione, la prima del novembre 2016, da parte della consigliera Giulia Gibertoni (M5s). L’esponente del M5s parla di “consistente difformità” tra quanto prevede la legge regionale e la reale imputazione delle spese effettuate dal consorzio con i contributi montani.
Il contributo montano relativo al consorzio e la spesa generata dal relativo Centro di costo, rileva la consigliera, nel 2015 sono pari a 1.389.334 euro e nel 2016 a 1.368.318 euro.
Fra le domande della prima interrogazione, evidenzia Gibertoni, “rivestiva particolare valore quella relativa alla quantificazione della ‘quota proporzionale per la copertura delle spese generali di funzionamento del consorzio’”. A questo quesito, sottolinea, “non è stata data risposta, se non esplicitando che nella voce costi promiscui rientrano anche quelli attribuibili all’area montana”. La richiesta, ha aggiunto, “era invece diretta a sapere quanti di questi siano ascrivibili realmente alla montagna”. Le domande, prosegue, “prevedevano anche indicazioni relative alle ragioni che hanno determinato un consistente calo di risorse per il personale impegnato in attività connesse all’area montana, ma la risposta dell’assessore si è limitata a invocare l’autonomia gestionale del consorzio”.
Gibertoni chiede quindi alla Giunta “quale sia l’ammontare delle spese ‘montane’ riconducibili in modo evidente e rilevabile alla voce ‘costi promiscui’ e il numero delle persone impegnate nelle attività rivolte alla montagna”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)
(Cristian Casali)