“Dopo 46 anni di protezione assoluta dei lupi, che ha permesso di ottenere buoni risultati in termini di ripresa della specie, risulta inopportuna la misura del Piano di conservazione del lupo nella quale si prevede l’abbattimento controllato di un certo numero di esemplari fino a raggiungere la misura massima del 5% di quelli presenti sul territorio nazionale”.
E’ quanto segnala Giulia Gibertoni (M5s) in una interrogazione presentata in Regione a proposito del documento in 22 azioni che la Conferenza Stato-Regioni si appresta ad approvare in via definitiva e il cui scopo sarebbe di “favorire la convivenza fra i lupi e le attività agricole”. Un Piano– riferisce la consigliera– contro il quale “sono insorte le associazioni animaliste e ambientaliste (Enpa, Lac, Lav, Lipu, Lndc e Wwf) perchè minaccerebbe la sopravvivenza della specie senza poi prevenire il bracconaggio.
Sul punto l’esponente del Movimento 5 stelle sollecita un giudizio alla Giunta regionale per sapere se l’approvazione definitiva del Piano di conservazione del lupo non comporti il rischio che “vengano depauperati gli sforzi fatti finora dalla Regione Emilia-Romagna per il ripopolamento della specie sul nostro territorio e soprattutto se non ritenga che il documento sia in contraddizione con quanto stabilito nel Piano regionale di intervento per la realizzazione di un progetto di prevenzione degli attacchi da lupo, adottato nel marzo del 2014″.
L’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iunc), con l’inserimento nelle ‘Liste rosse’, – ricorda Gibertoni – classifica il lupo in Italia come specie criticamente in pericolo o vulnerabile come l’orso, la lince, la lontra, il camoscio d’Abruzzo”. Considerando poi che l’abbattimento del lupo, secondo gli esperti, non può essere selettivo, in quanto ogni singolo individuo del branco ha un preciso ruolo sociale, la consigliera mette in guardia contro il pericolo che la misura contestata possa “alterare l’equilibrio della specie e scatenare fenomeni di sovrappopolamento in alcune aree e di estinzione in altre, influenzando così anche le popolazioni limitrofe che sono in stretta correlazione”.
Di qui la richiesta all’esecutivo regionale di attivarsi in tutte le sedi opportune affinché il Piano di conservazione del lupo non venga adottato integralmente, ma temperato da un apposito accordo che salvaguardi quanto realizzato finora e permetta un’azione più incisiva e rispettosa della biodiversità. E in ogni caso– avverte Gibertoni- prima di autorizzare qualsiasi abbattimento sarebbe il caso di “effettuare un censimento accurato del numero di esemplari presenti sul territorio regionale”, e allo stesso tempo “aumentare il grado di accettazione aumentare il grado di accettazione del lupo da parte delle comunità locali spiegando loro che si può fare impresa e allo stesso tempo convivere con i grandi predatori”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)
(Isabella Scandaletti)