COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità Bologna. Piccinini (M5s): No a “rimedi improvvisati” per problemi Pronto soccorso, ma soluzioni strutturali

Altre richieste: quella di bloccare il taglio dei posti letto nell’Area metropolitana e di superare il blocco dei ricoveri programmati

Silvia Piccinini (M5s) punta il dito sui “problemi dei Pronto soccorso” bolognesi, segnalati dalla stampa e dai cittadini, “a cui si sono aggiunte reciproche accuse tra il Comune e l’Ausl, tra sindacati e medici di Medicina generale” e, “come se non bastasse, – evidenzia in un’interrogazione la consigliera –  sono emersi anche episodi conflittuali con l’utenza, che sfociano talvolta in aggressioni contro gli operatori sanitari”.

La risposta “risolutiva” a quanto denunciato – riferisce – è stata quella di “prevedere l’introduzione di un infermiere ‘flussista’, con la funzione di dirigere, smistare e assistere il ‘traffico’ dei pazienti in attesa”, soluzione che non trova d’accordo Piccinini visto che “la sofferenza dei Pronto soccorso non è un problema di oggi”, ma “di sistema che necessita di soluzioni politiche, strategiche e programmatiche e non di rimedi improvvisati”.

La consigliera chiede quindi alla Giunta di avviare un’analisi mirata dei dati di attività dei Pronto soccorso di Bologna e di procedere contestualmente a un intervento che colmi le carenze strutturali, organizzative e funzionali.

“In questi giorni – aggiunge – sembra che il fenomeno si sia attenuato”, grazie al “blocco dei ricoveri nei reparti”, una misura che, se da un lato, “attenua un problema, come sofferenti sulle barelle nei corridoi, dall’altro lato, ne crea un altro, altrettanto sgradevole, con pazienti in attesa di un ricovero” che avevano programmato da mesi, con tutti i rischi per la salute connessi al suo rinvio.

“I problemi dei Pronto Soccorso – rilancia Piccinini – hanno tuttavia messo a nudo la reale criticità, rimasta sotto traccia fino a oggi, rappresentata da carenze strutturali”, come la “mancanza di posti letto per consentire la gestione delle emergenze contemporaneamente all’attività ordinaria”, carenze – sottolinea – “originate principalmente dalla riorganizzazione ospedaliera strisciante che si sta attuando da tempo e che sta mettendo in crisi anche le liste d’attesa per visite ed esami”.

La consigliera ricorda, a questo proposito, che l’obiettivo del piano della riorganizzazione ospedaliera dell’area metropolitana bolognese è quello di “portare la dotazione dei posti letto pubblici e accreditati a 3,7 posti letto per 1.000 abitanti”, ma – a suo avviso – l’area metropolitana di Bologna non dovrebbe adeguarsi in modo automatico a questo sistema, bensì invocare un correttivo che tenga conto del fatto che gli ospedali cittadini sono caratterizzati da una forte mobilità sanitaria attiva, attraendo pazienti dal territorio nazionale, oltre a dover rispondere alla presenza non indifferente di studenti universitari sia italiani, che stranieri”.

Da queste constatazione, la richiesta di bloccare il taglio dei posti letto nell’area metropolitana di Bologna, prevedendo una deroga dagli obiettivi stabiliti a livello nazionale, e l’invito a superare al più presto il blocco dei ricoveri programmati, tenuto conto anche dei ritardi già esistenti per i ricoveri ospedalieri.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)

(Antonella Celletti)

Sanità e welfare