In occasione del Giorno del ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata, l’Assemblea legislativa ha accolto nella sede a Bologna una delegazione di insegnanti e studenti di Parma, Modena, Finale Emilia, Carpi e Vignola che si sono recentemente recati in visita ai luoghi sul “Confine orientale”, nell’ambito del programma dei ‘Viaggi della Memoria’ che la stessa Assemblea promuove in collaborazione con gli Istituti storici delle diverse province.
Dal campo di Fossoli, diventato dopo la Seconda guerra mondiale la sede del villaggio San Marco dove furono accolti i profughi giuliano-dalmati, a Basovizza, Gonars, Begunje passando per Trieste, i viaggi realizzati nei mesi scorsi rappresentano la fase di un percorso di studio e approfondimento realizzato dai ragazzi che oggi hanno riferito le loro esperienze. “Adesso la vita ha un altro significato- ha detto Asia del liceo Marconi di Parma-. Varcando i confini della memoria ho capito che può succedere tutto da un momento all’altro senza neanche accorgersene”. Ecco perché, ha sostenuto, “non bisogna dimenticare”.
“La ricorrenza del Giorno del ricordo- ha affermato Yuri Torri, a nome dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa-ci porta ancora una volta a riflettere sull’importanza di conoscere la storia del ‘900 e la complessità di vicende che devono essere spogliate da pregiudizi, per superare parzialità e risentimenti. Solo se non abbiamo paura della storia possiamo contrastare i pregiudizi e alimentare la convivenza civile cercando orizzonti più vasti. Ecco perché è importante favorire fra gli studenti la riflessione sulle vicende del confine orientale che questo giorno ci riporta e che sono state troppo spesso dimenticate”.
Marco Minardi, direttore dell’Istituto storico di Parma, ha ricordato che il progetto didattico “viaggio sul Confine orientale” è frutto di una collaborazione tra i due istituiti storici di Parma e di Modena (che l’ha inizialmente ideato). L’intento – ha precisato – è quello di fare avvicinare gli studenti a una realtà storica complessa che ha segnato le vicende della metà del secolo scorso, anche attraverso la visita di luoghi molto diversi che restituiscono una pluralità di punti di vista.
“Approfondire tutta la questione del Confine orientale, anche prima e dopo i fatti che hanno determinato l’esodo dei profughi giuliano-dalmati- ha raccontato- Guido Campanini, preside del liceo classico Romagnosi di Parma– ha significato anche riflettere su parole come ‘confine’ e ‘profugo’ che sono ora drammaticamente attuali”.
Per Federico Pesci, docente del liceo Morandi di Finale Emilia, le vicende del confine orientale ci permettono di conoscere meglio di altre la complessità della storia. “La cosa più difficile per chi accompagna l’educazione dei ragazzi con l’insegnamento in questa materia -ha detto – è quella di restituire l’alternarsi di ragioni e torti, bene e male, l’oscillazione delle comunità dalla parte ‘giusta’ a quella ‘sbagliata’ a seconda di chi è il vincitore del momento, ma senza perdere di vista i valori universali”.
Hanno partecipato al viaggio gli studenti di Parma (licei Romagnosi, Marconi, Ulivi, San Vitale), di Modena (liceo Wiligelmo, Its Selmi, Itis Fermi, scuola media Ferraris), di Vignola (Iss Spallanzani), di Carpi (Itis Vinci), di Finale Emilia (Liceo Morandi).
(Isabella Scandaletti)