Ambiente e territorio

Energia. Bertani (M5s): rivedere normativa ‘sistemi di distribuzione chiusi’ per realizzare nuove reti elettriche private

Si devono eliminare le disparità concorrenziali tra differenti modalità organizzative delle reti elettriche e tra differenti tecnologie di generazione

La Giunta regionale si attivi nei confronti di Governo e Parlamento perché sia rivista e integrata la normativa che disciplina e regola i ‘sistemi di distribuzione chiusi’ (“reti elettriche che permettono di scambiare energia prodotta verso più clienti”), “consentendo la realizzazione di nuove reti elettriche private diverse dalle reti interne di utenza (RIU), eliminando le disparità concorrenziali tra differenti modalità organizzative delle reti elettriche e tra differenti tecnologie di generazione”.

E’ Andrea Bertani (M5s) a sollecitare l’esecutivo regionale ad assumersi questo impegno, presentando una risoluzione dove ricorda che “il mercato interno dell’energia elettrica, la cui progressiva realizzazione in tutta la Comunità è in atto dal 1999, ha lo scopo di offrire a tutti i consumatori dell’Unione europea, privati o imprese, una reale libertà di scelta, creare nuove opportunità commerciali e intensificare gli scambi transfrontalieri, in modo da conseguire una maggiore efficienza, prezzi competitivi e più elevati livelli di servizio, contribuendo anche alla sicurezza degli approvvigionamenti ed allo sviluppo sostenibile”.

Il consigliere riferisce anche che l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico, con la delibera 539/2015, “Regolazione dei servizi di connessione, misura, trasmissione, distribuzione, dispacciamento e vendita nel caso di sistemi di distribuzione chiusi”, vieta “di distribuire energia con reti private all’interno di nuovi insediamenti industriali e commerciali, anche nei casi in cui ciò è espressamente previsto dalla direttiva 2009/72/CE”, dove si parla di sistemi di distribuzione chiusi, che “sono stati già usati in passato con successo, garantendo notevoli risparmi sui costi energetici a chi li utilizza”.

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), – specifica Bertani –  in una segnalazione del 26 luglio 2016, dichiara che “ostacoli all’esistenza di reti private definiscono una discriminazione a favore del modello dominante di organizzazione del sistema elettrico, basato sulla centralizzazione della generazione di energia elettrica in impianti di grandi dimensione e sulla trasmissione e distribuzione attraverso reti pubbliche dell’elettricità e dell’unità di consumo, che riflette per lo più le scelte tecnologiche compiute nel passato e non favorisce l’evoluzione delle reti verso nuovi modelli di organizzazione del sistema elettrico” utili a raggiungere “obiettivi generali di convenienza dell’energia per gli utenti, innovazione, sicurezza e sostenibilità finanziaria del sistema elettrico nazionale, oltre che di tutela della concorrenza”.

L’Autorità – aggiunge il consigliere – ha quindi sollecitato “una revisione e integrazione della disciplina normativa e regolamentare riguardante i sistemi di distribuzione chiusi” che consenta “la realizzazione di nuove reti elettriche private diverse dalla Riu (reti interne di utenza)”, ma a queste sollecitazioni, purtroppo, – si legge nel testo – “non è stato dato alcun seguito e le reti private sono ancora ingiustificatamente vietate”, “in Italia – spiega Bertani – viene insomma ingiustificatamente protratto il divieto di distribuire energia prodotta da fonti rinnovabili con reti private anche all’interno di edifici o aree configurabili come distribuzione chiusi, al solo fine di tutelare l’esclusiva dei distributori concessionari”.

La stessa Regione Emilia-Romagna – conclude Bertani –  nel Piano energetico regionale “intende seguire la strada dell’efficienza energetiche nelle imprese e dell’evoluzione delle reti verso nuovi modelli di organizzazione”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)

(Antonella Celletti)

 

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