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In Assemblea le opere col legno delle barche dei migranti, Saliera: voce alla speranza

La personale di Massimo Sansavini in viale Aldo Moro fino al 18 aprile prossimo

InaugurazioneSansavini2“Massimo Sansavini ha dato voce a dei singoli legni: solo un artista poteva farlo, dando così voce alle tante persone che hanno attraversato il Mar Mediterraneo in cerca di speranza. La stessa speranza nel corso del ‘900 ha spinto 14 milioni di italiani a emigrare all’estero”. Voce ferma, parole pesate una a una. E una dura realtà che fa riflettere. Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna, ha inaugurato così la mostra “Diario di Vite dal Mare di Sicilia”, aperta oggi nella sede del Consiglio regionale in viale Aldo Moro 50 e visitabile fino al 18 aprile prossimo. La mostra è frutto del lavoro di Massimo Sansavini, artista forlivese che, unico al mondo, ha l’autorizzazione per raccogliere i fasciami delle barche dei migranti che arrivano a Lampedusa. E che l’artista trasforma in opere d’arte: altorilievi, steli, statuette. Tutto racconta del dramma di chi fugge della guerra e dalla miseria. “Ogni opera ha un nome che è una data: è la data in cui sono avvenute le tragedie navali che hanno visto morire le persone che viaggiavano sulle navi affondate proprio in quel giorno”, spiega Sansavini. Altre opere dell’artista saranno esposte, a partire da sabato prossimo 4 marzo prossimo, nei locali della Fondazione Dino Zoli di Forlì, che insieme all’Assemblea legislativa ha curato la doppia mostra, a Bologna e nel capoluogo romagnolo.

“Quando ho sentito Papa Francesco parlare di Terza Guerra Mondiale ‘a pezzi’ ho pensato cosa potevo fare e- spiega Dino Zoli, presidente dell’omonima fondazione- ho deciso di sostenere la diffusione di queste opere”.

“Per l’Assemblea è un onore ospitare questa mostra, ci ricorda molte cose su cui riflettere”, sintetizza Valentina Ravaioli, consigliera regionale eletta nella circoscrizione di Forlì e che sabato prossimo rappresenterà l’Assemblea alla Fondazione Zoli.

I colori, le forme. Tanti piccoli elementi che colpiscono e che fanno riflettere. “Dietro questi colori ci sono i volti delle persone, quelle con cui quando parli ti fan cambiare idea su tante cose. E’ per questo che ci fanno tanta paura”, sottolinea Don Massimo Ruggiani, vicario episcopale per la Carità della Curia di Bologna che, insieme al saluto di monsignor Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo petroniano, sottolinea come “queste opere sono meglio delle immagini televisive ormai diventati luoghi comuni, mostre come quelle di Sansavini rompono quel monologo che da troppi anni viene ripetuto in Europa”. Sulla stessa linea Yassine Lafram, presidente della Comunità Islamica di Bologna, per il quale “quando si parla di immigrazione, insieme ai temi della sicurezza, si deve sempre ricordare l’umanità”.

 

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