Alla cooperativa edilizia comprensoriale Abit-Sei di Correggio, nel reggiano, è stato assegnato nel 2001 un finanziamento regionale di 1.250.858,61 euro per la realizzazione di 24 alloggi nell’ambito degli interventi per la locazione permanente.
Ne dà notizia Gian Luca Sassi (M5s) in un’interrogazione, dove ricorda che questo intervento è stato oggetto di una specifica convenzione urbanistica tra il Comune di Correggio e la cooperativa per la regolamentazione della cessione e della locazione permanente di 30 alloggi destinati all’edilizia agevolata. Il consigliere segnala anche che la cooperativa “ha incontrato diverse difficoltà finanziarie, tanto che nel 2013 è stata posta in liquidazione”; che “i 24 alloggi a locazione permanente, oggetto della convenzione urbanistica con il Comune, sono stati pignorati dalla banca che vantava credito nei confronti della cooperativa”; che, in seguito, “sono state poste in vendita le 6 unità abitative non oggetto di locazione permanente, sulla base della citata convenzione urbanistica”, operazione a cui sarebbe seguita “l’opposizione da parte del Comune” che si sarebbe basata “sulla presunzione di inalienabilità delle unità stesse a fronte della convenzione urbanistica e della destinazione a edilizia agevolata dell’edifico realizzato”.
La situazione che si è prodotta ha provocato una serie di vittime – commenta Sassi – ovvero “gli aggiudicatari delle unità abitative, compresi i proprietari di quelle poste in vendita”, anche perché “il quadro di incertezza e di difficoltà finanziaria della Abit-sei, poi fallita, ha investito perfino le spese condominiali, visto che ai condomini in regola sarebbe stato richiesto di farsi carico anche dei consistenti debiti derivanti dal mancato pagamento delle quote da parte dei condomini morosi”.
Dunque, l’immobile – segnala il consigliere – ha contato su un contributo regionale, da restituire, riparametrato, per potere consentire la trasformazione da proprietà indivisa a proprietà individuale. Nello stesso tempo – aggiunge – il pignoramento disposto dal tribunale di Reggio Emilia suscita perplessità, visto che gli alloggi realizzati, in assenza della restituzione del contributo concesso dalla Regione, si connotano come proprietà indivisa.
Ricordando la delibera assembleare 35/2011, dove sono definiti i “Criteri e procedure per la trasformazione degli alloggi a proprietà indivisa realizzati con contributo pubblico in alloggi a proprietà individuale”, “che prevedono anche la restituzione del contributo ricevuto”, Sassi chiede se, in questo caso, sia stata effettuata questa procedura per la trasformazione degli alloggi in questione da proprietà indivisa a proprietà individuale e, di conseguenza, se sia stato restituito il contributo regionale concesso nel 2001.
Altri interrogativi: se la Regione abbia richiesto alla banca che ha proceduto al pignoramento dell’immobile la restituzione del contributo concesso alla società cooperativa; in caso di risposta negativa, come si intenda procedere perché il fallimento della cooperativa non si traduca in un danno rilevante per l’ente sul piano economico e su quello dell’immagine; infine, se nel corso degli anni la Regione, i cui amministratori, così come quelli locali, hanno presenziato alle inaugurazioni delle opere realizzate da Abit-sei, sia stata destinataria di richieste o segnalazioni relative alla situazione che si stava producendo a Correggio.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)
(Antonella Celletti)