Ambiente e territorio

Agricoltura. Prevenzione e non abbattimento dei lupi, sì a risoluzioni Pd e M5s

La commissione Politiche economiche conferma la volontà di molte Regioni (Emilia-Romagna capofila) di correggere il Piano nazionale. Critiche Lega e Fratelli d’Italia. Pompignoli chiede riforma risarcimenti ad allevatori. Foti: “Meno studi e più interventi”

La commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, ha approvato, a maggioranza, due risoluzioni, una del Pd, sottoscritta da Alessandro Cardinali, primo firmatario, Gian Luigi Molinari, Roberto Poli, Enrico Campedelli, Luciana Serri, Manuela Rontini, Barbara Lori, Paolo Zoffoli e Francesca Marchetti, e una del M5s, a firma Giulia Gibertoni, finalizzate a promuovere una gestione del lupo sul territorio regionale compatibile con le attività zootecniche e a impegnare la Regione a eliminare dal Piano d’azione nazionale per la conservazione e gestione del lupo, presentato dal ministero dell’Ambiente nella conferenza Stato Regioni, la misura che prevedeva possibili abbattimenti selettivi.

L’assessore all’Agricoltura, caccia e pesca, Simona Caselli, ha ricordato come, dopo la presentazione del Piano, la quasi totalità delle Regioni abbia chiesto lo stralcio della misura sugli abbattimenti selettivi e la Regione Emilia-Romagna abbia redatto l’emendamento tecnico. Altra richiesta formalizzata è che il piano di monitoraggio del lupo, data l’elevata mobilità di questa specie, sia effettuato del ministero dell’Ambiente e non delle Regioni. “Il problema della gestione efficace del lupo- ha concluso l’assessore- è anzitutto l’esiguità delle risorse finanziarie messe a disposizione dallo Stato”.

Alessandro Cardinali (Pd) ha evidenziato i tratti salienti e comuni delle due risoluzioni: il forte accento sulla prevenzione e il monitoraggio, con l’invito alla Regione a intervenire direttamente con risorse proprie nel caso fossero insufficienti quelle statali, e l’indicazione pressante a semplificare e velocizzare le modalità di accertamento dei danni causati dagli attacchi dei lupi e di erogazione dei risarcimenti, che devono ammontare al totale del valore del capo abbattuto.

Giulia Gibertoni (M5s) ha espresso soddisfazione per l’intervento della Regione contro la misura dell’abbattimento selettivo del lupo, auspicando che, anche in considerazione delle analisi degli esperti, lo stralcio sia definitivo. In tema di prevenzione e di cambiamento dell’approccio culturale, infine, ha invitato la Regione a fare informazione sull’efficacia di interventi nelle aziende zootecniche quali le recinzioni dei pascoli e l’introduzione di pastori maremmani nelle greggi e nelle mandrie, soprattutto se tali interventi sono congiunti.

Massimiliano Pompignoli (Ln), ritenendo di scarsa efficacia le due risoluzioni, dato che riportano misure già esistenti, di fronte al numero crescente di danni causati dal lupo agli allevamenti di bestiame, ha sollecitato la Regione ad agire risolutamente sia in termini di prevenzione sia di risarcimento del danno (tempi, importo, modalità).

Sulla stessa linea l’intervento di Tommaso Foti (Fdi-An), che ha invitato la Regione a promuovere meno studi e a effettuare più interventi, proponendo alla Giunta, di fronte all’esiguità delle risorse statali rimarcata dall’assessore Caselli, di agire sulle Camere e sul Governo per rendere finalmente efficace il Piano nazionale per la conservazione e gestione del lupo ed evitare di scaricare i problemi sui territori.

(Luca Govoni)

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