Non può occultare il proprio volto con veli integrali, come burqa e niqab, chi entra in edifici istituzionali e in strutture pubbliche regionali, sanitarie, scolastiche, ecc., per cui la Giunta regionale dovrà adottare i provvedimenti necessari, anche mediante l’utilizzo di cartelli informativi, che assicurino la massima efficacia dei controlli di sicurezza interni.
La sollecitazione arriva da Enrico Aimi e Galeazzo Bignami (Fi) che, a questo proposito, presentano una risoluzione dove ricordano che i “gravi episodi di terrorismo che si sono verificati tra il 2015 e il 2016” ha indotto “inevitabilmente molti Paesi occidentali a rafforzare ulteriormente le misure di sicurezza”.
“Anche in Italia e soprattutto in Emilia Romagna si sono intensificati i controlli nei luoghi sensibili ad alta frequentazione come piazze, scuole, ospedali, stazioni, luoghi di culto, centri commerciali: tra i luoghi a rischio di un possibile attacco – sottolineano i consiglieri – non possiamo allo stato escludere le strutture regionali, su cui occorre elevare gli standard di sicurezza”, che “non può essere compromessa – spiegano – da un atteggiamento remissivo verso dettami di carattere tradizionale e religioso, che nulla hanno a che vedere con le regole della nostra società”. Il riferimento è al “burqa” e al “niqab”, che, “oltre ad essere un simbolo di schiavitù e oppressione nei confronti della donna, certamente non aiutano l’integrazione sociale”.
Aimi e Bignami evidenziano anche che l’art. 5 della legge 152/1975 (Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico) vieta di far uso nei luoghi pubblici, salvo giustificato motivo, di caschi, passamontagna o di qualsiasi mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento dell’individuo, che “le tradizioni e i costumi religiosi non possono rappresentare motivi di giustificata eccezione rispetto alle esigenze di sicurezza nei luoghi pubblici o aperti al pubblico” e che “si moltiplicano i casi dove gli attentatori risultano essere donne fedeli alla jihad”.
I consiglieri, infine, impegnano la Giunta a farsi promotrice, presso il governo nazionale, di iniziative per imporre la riconoscibilità del volto delle persone, sia all’aperto che in un luogo pubblico o aperto al pubblico.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)
(Antonella Celletti)


