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Bignami (Fi): La Regione intervenga su caso contraffazione forme parmigiano-reggiano

Il consigliere, ricordando l’indagine della Procura di Reggio Emilia, chiede alla Giunta di fare luce su controlli e disciplinare delle produzioni Dop nonchè di estendere i controlli alle materie prime provenienti dall’estero

Galeazzo Bignami (Fi)

L’indagine della Procura di Reggio Emilia, che vede coinvolte 27 persone per un reato di contraffazione alimentare relativo alla produzione, in violazione dei disciplinari, di forme di parmigiano-reggiano, con la contestazione, in alcuni casi, anche del reato di associazione a delinquere finalizzata ai reati di frode alimentare, è al centro di un’interrogazione presentata in Regione da Galeazzo Bignami (Fi). Il capogruppo chiede alla Giunta chiarimenti in merito a competenze e modalità di controllo degli organismi preposti, in particolare l’Istituto zooprofilattico di Lombardia e Emilia-Romagna, e sul disciplinare dei prodotti Dop (Denominazione di origine protetta), invitando l’esecutivo regionale a intensificare i controlli esistenti e a estenderli anche alle materie prime provenienti dall’estero.

L’indagine in corso – si legge nell’atto ispettivo – è finalizzata, fra l’altro, anche ad appurare il presunto utilizzo di latte contenente residui di antibiotici e aflatossine. Stando alle ipotesi della Procura, infatti, oltre a produzione di ingenti quantitativi di formaggi mediante marchiatura illegittima di forme prive dei requisiti previsti dal disciplinare e a contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine, ci sarebbe stata adulterazione di sostanze alimentari e messa in commercio di prodotti alimentari nocivi.

Bignami, pertanto, chiede alla Giunta regionale “quali siano le competenze della Regione in merito alla verifica dell’operato dell’Organismo di controllo qualità delle produzioni regolamentate (Ocqpr), riconosciuto dal ministero delle Politiche agricole, e con quali modalità la Regione provveda a effettuare le eventuali verifiche”. Domanda, inoltre, “se corrisponda al vero che per l’Istituto zooprofilattico di Lombardia e Emilia-Romagna, così come per tutti i laboratori accreditati, non sussista l’obbligo, se non dietro specifica richiesta, di segnalare agli organi competenti i risultati delle analisi che non rientrino nei parametri di legge e, in caso di risposta affermativa, se non ritenga, al contrario, doverosa l’introduzione di tale obbligo”. Chiede, infine, “se i controlli previsti dal disciplinare di produzione per i prodotti Dop riguardino tutte le fasi della lavorazione e l’analisi della materia prima antecedentemente alla messa in produzione e se non ritenga necessario intervenire per impedire casi analoghi a quelli al centro dell’indagine della Procura di Reggio Emilia, intensificando i controlli esistenti soprattutto sulle materie prime provenienti dall’estero”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili online sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)

(Luca Govoni)

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