Ambiente e territorio

Ambiente. Cattivi odori da stabilimento a Borgo Val di Taro. Foti (Fdi-An): emissioni continuano, cosa fa la Regione?

In una interrogazione a risposta in commissione il consigliere sollecita i dati sulle rilevazioni di Arpae

“Quanto recentemente deciso dalla Conferenza dei servizi, convocata da Arpae Sac, non avrebbe ancora raggiunto l’obiettivo di eliminare le fastidiose emissioni maleodoranti, provenienti da uno stabilimento ceramico di Borgo Val di Taro (Parma), avvertite ormai periodicamente dai residenti della zona, in particolare dagli allievi e insegnanti della Scuola San Rocco”.

È quanto denuncia Tommaso Foti (Fdi-An) in una interrogazione “a risposta in commissione” nella quale riferisce il malcontento della popolazione locale manifestato in un recente incontro pubblico per una “situazione definita insostenibile, contrariamente al giudizio del sindaco di Borgo Val di Taro e dai rappresentanti di Arpae e della Ausl di Parma presenti, secondo i quali la vicenda starebbe invece volgendo verso una definitiva soluzione”.

“In segno di protesta per i continui malori segnalati e da loro attribuiti alle esalazioni di fumi e odori molesti provenienti dallo stabilimento- riferisce ancora il consigliere- il 20 marzo scorso ben 235 alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Borgo Val di Taro si sono astenuti dal partecipare alle lezioni”.

Foti vuole pertanto sapere quali siano le attività svolte da Arpae al riguardo, quali siano i risultati degli eventuali accertamenti predisposti e quali le prescrizioni dettate. Il consigliere domanda inoltre quali iniziative abbia assunto la Regione, in primo luogo per tutelare la salute pubblica.

Ad oggi in Italia – segnala il capogruppo di Fdi-An – l’inquinamento olfattivo non è disciplinato in maniera specifica e in generale non esistono riferimenti normativi cogenti sui livelli di accettabilità degli odori e del disagio olfattivo. Tuttavia, -osserva- la molestia olfattiva può essere considerata una forma di inquinamento che può causare pesanti disagi per la qualità della vita e per l’ambiente. In questo senso – ricorda – una recente sentenza la Corte di Cassazione afferma che il reato di “getto pericoloso di cose”, previsto dal Codice penale, è configurabile “anche in presenza di molestie olfattive promananti da impianto munito di autorizzazione per le emissioni in atmosfera e rispettoso dei relativi limiti”. Quindi –conclude Foti– sanziona le molestie olfattive a prescindere dalla sussistenza dell’inquinamento atmosferico.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)

(Isabella Scandaletti)

 

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