Ambiente e territorio

Ambiente.  “Odori acri e irritanti” a Borgo Val di Taro (Parma), Torri (SI) sollecita iniziative per risolvere il problema

All’origine delle emissioni “inquinanti” ci sarebbe uno stabilimento insediatosi nel 2016

“Odori acri e irritanti”, attribuiti alle emissioni rilasciate da uno stabilimento per la produzione di lastre ceramiche di grande superficie e minimo spessore, inaugurato nel settembre 2016, si diffondono per molte ore al giorno nell’abitato di Borgo Val di Taro (Parma), “spingendosi a volte anche ai comuni limitrofi”, tanto che i residenti, “lamentando malori, bruciori e difficoltà alla vie respiratorie, avrebbero indirizzato numerose segnalazioni al sindaco, all’Ausl e all’Arpae”.

Lo segnala Yuri Torri (SI) in un’interrogazione, dove chiede quali azioni siano state previste in Conferenza dei Servizi a carico dell’azienda per risolvere il problema.

Il consigliere riferisce che lo scorso febbraio “sono stati resi pubblici i risultati delle prime analisi effettuate da Arpae e Ausl che hanno evidenziato emissioni nella norma, tranne che per un valore, sforamento che ha portato alla segnalazione alla Procura della Repubblica e alla conseguente secretazione del relativo fascicolo giudiziario”.

In marzo, poi, – evidenzia – sembra che siano aumentati gli accessi al pronto soccorso e, quotidianamente, si sono registrati disturbi diffusi nella popolazione e diversi casi di malessere fra i bambini del vicino Istituto comprensivo, a cui si aggiunge l’impossibilità per molti di frequentare gli impianti sportivi adiacenti allo stabilimento.

Torri ricorda anche che la Regione ha escluso (delibera 1447/2016) dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale l’ampliamento della capacità produttiva dello stabilimento e l’introduzione dell’attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi di origine ceramica pari a 140 t/giorno; riferisce che l’azienda dovrà concordare, entro un anno, con l’amministrazione comunale di Borgo Val di Taro, interventi di mitigazione degli impatti: e sottolinea che, da oltre 3 mesi, “le uniche risposte ufficiali degli enti competenti, contenute in comunicati diramati agli organi di informazione, sono relative al fatto che non esistono rischi per la salute pubblica e che il problema degli odori sarà risolto al più presto”.

Considerando quindi “le differenti caratteristiche tecniche della nuova tecnologia produttiva adottata nella fabbricazione di ceramiche a basso spessore”, Il consigliere vuole sapere se la Regione non ritenga necessario prevedere tecnologie depurative migliori rispetto ai consueti filtri a maniche ed effettuare un supplemento di valutazione dell’impatto ambientale delle maggiori emissioni inquinanti dello stabilimento.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)

(Antonella Celletti)

Ambiente e territorio