“Per ovviare ai disagi determinati dai lavori sul ponte Verdi che attraversa il Po tra le province di Parma e Cremona servono alternative che consentano di affrontare la situazione per un periodo più lungo di due soli mesi”.
È quanto ha ribadito Fabio Rainieri (Lega nord) replicando all’assessore ai trasporti Raffaele Donini intervenuto in Aula per rispondere ad un’interpellanza sull’infrastruttura ancora in attesa dello stanziamento dei fondi da parte del Cipe per i lavori di sistemazione delle travi danneggiate. Rainieri ha chiesto in particolare se la Regione abbia considerato la possibilità di anticipare la somma necessaria considerata l’urgenza del caso.
“La possibilità di finanziare in anticipo i lavori necessari da parte della Regione non è purtroppo perseguibile a causa della mancanza di disponibilità finanziaria– ha detto l’assessore ai trasporti Donini- ricordando che è attualmente in corso da parte del Cipe il perfezionamento che prevede lo stanziamento delle risorse pari a 1 milione di euro. Per quanto invece riguarda lo stralcio degli interventi di competenza della provincia di Cremona, per un valore di 1,8 milioni di euro, l’assessore ha riferito che i lavori sono stati parzialmente ultimati e si deve ancora procedere con la parte riguardante la sostituzione nel ponte dei giunti di dilatazione. E proprio per affrontare i disagi derivanti dalla chiusura del ponte in concomitanza con questi lavori nel periodo che va dal 2 maggio al 30 giugno prossimo – ha detto – è stato avviato un tavolo tecnico tra le Regioni Emilia-Romagna e Lombardia e le due Province di Parma e Cremona. Tavolo che si propone di continuare a lavorare in vista della futura e onerosa sistemazione definitiva del ponte.
“La risposta non convince – ha replicato Rainieri – e chiedo di valutare una soluzione alternativa perché sappiamo che la gara d’appalto per i lavori non ci sarà prima dell’estate. La sensazione – ha detto – è che la chiusura del ponte si protrarrà per mesi, una situazione insostenibile per i pendolari costretti a percorrere 60 km in più per spostarsi da Parma a Cremona e viceversa. E tanto più in un periodo in cui c’è un grande transito di mezzi pesanti utilizzati dal comparto agricolo del pomodoro particolarmente attivo nella zona, fortemente vocata all’agricoltura. Rainieri ha quindi chiesto alla Giunta di vagliare l’ipotesi di un ponte di barche come quello già costruito dal Genio civile a Piacenza dopo il crollo del ponte per la piena. O si trova una soluzione alternativa – ha concluso – o ci saranno grosse ripercussioni per entrambe le province e il loro comparto produttivo”.
(Isabella Scandaletti)