La commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, ha respinto la risoluzione del gruppo Lega Nord, primo firmatario Andrea Liverani, nella quale si chiedeva alla Giunta regionale di modificare i Disciplinari di produzione integrata, con cui la Regione regolamenta i prodotti fito-regolatori da utilizzare nelle colture agricole, per consentire anche in Emilia-Romagna l’utilizzo del “Cultar”, un prodotto il cui principio attivo (Paclobutrazol) aiuta la crescita della pianta, nelle colture di alberi da frutto (pesco, pero, melo) e nei vitigni. Hanno espresso voto contrario Pd e M5s, mentre ha votato a favore la Ln.
Il divieto all’utilizzo del “Cultar”, – ha sottolineato Liverani – consentito invece in Veneto, penalizza i coltivatori emiliano-romagnoli, dato che rende più difficoltosa la produzione, con conseguente dilatazione dei tempi, maggiore impiego di manodopera e aumento dei costi. Da qui la richiesta all’esecutivo regionale di modificare i Disciplinari di produzione integrata, “spesso troppo restrittivi rispetto a quelli delle altre Regioni, adottando una logica macro-regionale”.
Il “Cultar” – hanno risposto i tecnici della Regione – ha effetti negativi sulla salute, in particolare del feto. Il Veneto – hanno spiegato – ha ottenuto dagli organi di controllo statali una sorta di deroga all’utilizzo del “Cultar” circoscritto a specifiche, in un numero limitato di piante e sotto rigoroso controllo fito-sanitario. “La politica restrittiva della Regione in merito all’utilizzo della chimica in agricoltura- ha rivendicato l’assessore Simona Caselli- ha consentito di elevare la qualità delle produzioni emiliano-romagnole, rendendole fra le più sostenibili e salubri a livello nazionale e non solo”.
Oltre a Liverani, hanno sottoscritto la risoluzione i consiglieri Massimiliano Pompignoli, Alan Fabbri, Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Daniele Marchetti, Stefano Bargi, Matteo Rancan, Marco Pettazzoni.
(Luca Govoni)