Ampia condivisione e apprezzamento per il metodo di lavoro allargato e interlocutorio, distinguo sui contenuti. E, ancora, richieste di impegni per la futura applicazione della riforma. Sono gli elementi del dibattito in Aula per l’approvazione delle “Norme per la promozione e lo sviluppo delle attività motorie”, legge licenziata a maggioranza (astenuti M5s, Lega nord – nessun contrario) dall’Assemblea legislativa assieme a sette ordini del giorno collegati.
Mirco Bagnari (Pd) ha ricordato che il testo si pone l’obiettivo importante di portare sempre più persone alla pratica sportiva, intesa come uno strumento per favorire la socialità e l’inclusione nonché per diffondere corretti stili di vita; in pratica, uno “strumento per costruire una società migliore”. Importante poi il ruolo assegnato allo sport all’interno del comparto turistico. la legge dà importanza alla legalità e alla sicurezza, sia per quanto riguarda gli impianti sportivi sia per quanto riguarda la pratica con la presenza di istruttori qualificati e la lotta al doping.
Da Tommaso Foti (Fdi-An) l’apprezzamento per l’iter che ha avuto la legge in commissione dove – ha ricordato – “si è avuta la possibilità di dire come la si pensa su un tema molto spesso dimenticato dalla politica, ma fondamentale per le nuove e le vecchie generazioni. Do atto alla Giunta di aver portato un progetto di legge che, senza essere rivoluzionario, è però innovativo. Al di là di due o tre punti che non mi vedono d’accordo, questa è una buona legge e voglio riconoscere ai relatori di aver ascoltato le proposte dei vari gruppi politici. Oggi si scrive una bella pagina della vita politica di questa Regione”.
La legge è apprezzabile, ma rimangono zone d’ombra – ha detto Silvia Piccinini (M5s). Il testo originario non ci convinceva completamente e il passaggio in commissione ha portato miglioramenti. Abbiamo acceso un faro sul tema della disabilità, in particolare per l’accessibilità agli impianti degli atleti disabili. Tra i punti segnalati: “ci preme- ha detto- che l’osservatorio regionale abbia i dati aggiornati sul patrimonio degli impianti sportivi, perché è da qui che si parte per fare programmazione”. A suo avviso sarebbe stata poi necessaria una maggiore sottolineatura sullo sport diffuso e sui piccoli impianti, perché “lo sport non è fatto solo di grandi eventi”. Tra le altre perplessità, la mancata definizione di ciò che la Regione intende per impianti di minore rilevanza economica di cui si parla nella norma a proposito degli affidamenti da parte degli enti locali.
Silvia Prodi (Misto-Mdp) ha espresso apprezzamento per l’iter adottato per “dare sistematicità al mondo sportivo regionale”, in particolare ricordando i passaggi in commissione che hanno consentito di esplicitare meglio la funzione di coesione sociale dello sport e i temi della parità di genere. Su questo punto la consigliera ha suggerito un monitoraggio sulle presenze femminili nelle cariche apicali delle società e organizzazioni sportive. In generale – ha concluso – questa legge mette al centro lo sport come occasione di socialità e riscatto anche per chi non ha altri mezzi materiali e culturali.
“Oggi segniamo un punto importante di questa legislatura” ha detto Francesca Marchetti (Pd) riferendosi allo “sforzo fatto per mettere a sistema una realtà complessa, dove ci sono diverse componenti che possono far crescere la realtà emiliano-romagnola”. Dobbiamo essere consapevoli – ha detto – delle grandi responsabilità che carichiamo su questa legge con le diverse finalità: educativa, di inclusione sociale, di salute e benessere e di promozione turistica. Tra i punti di forza da sviluppare, Marchetti ha in particolare richiamato il tema della parità di genere e il mancato riconoscimento del professionismo per le donne in discipline dove è invece riconosciuto solo per gli uomini. E, ancora, il legame tra scuola e sport, oggetto anche di un ordine del giorno a sua firma (approvato poi dall’Aula assieme ad altri 6 atti di indirizzo) che chiede di sostenere l’avvio di un progetto sperimentale nelle scuole primarie in accordo con l’ufficio scolastico regionale per aumentare le ore dedicate all’attività motoria.
Giuseppe Boschini (Pd) ha in particolare espresso apprezzamento per gli aspetti della legge che denotano convergenza con le politiche per la salute. “Sarebbe interessante se iniziassimo a prescrivere la pratica motoria come una medicina” ha detto, auspicando un raccordo tra il piano triennale dello sport (previsto nella riforma) e gli altri strumenti di programmazione in materia di prevenzione e salute. “Se vogliamo essere una popolazione più sana anche nell’invecchiamento attivo, dobbiamo investire nella pratica sportiva attraverso società sportive e la scuola”.
“Lo sport è fondamentale come tappa di crescita individuale e collettiva- ha detto Igor Taruffi (Si). Ecco perché le nuove norme hanno una valenza molto significativa e definiscono un quadro che consentirà di adottare strumenti utili alle comunità locali per dare risposta ai cittadini”. A fronte di un “giudizio positivo- ha poi osservato- rimangono comunque delle perplessità”, sulle disposizioni che riguardano la dichiarazione di pubblica utilità, riferita alla costruzione di impianti sportivi da parte degli enti pubblici.
Per Andrea Bertani (M5s) una delle valenze fondamentali dello sport è quella educativa, pertanto, – ha detto – riteniamo debba essere netta la separazione tra mondo sport e l’azzardo, come si fa per il fumo e il doping. Nella legge si intende contrastare ogni connessione, ma non c’è il coraggio di fare passi conseguenti. “Come sarà possibile in via potenziale, – ha chiesto – dare contributi ad associazioni che hanno nelle loro sedi il gioco d’azzardo o ne ospitano la pubblicità? Questa legge poteva essere occasione per fare un piccolo passo. Vi chiediamo un ripensamento”.
Apprezzamento per il metodo di lavoro adottato è stato espresso da Raffaella Sensoli (M5s): “una delle poche occasioni per instaurare un dialogo costruttivo”. La capogruppo M5s ha poi ricordato i contenuti di tre ordini del giorno di iniziativa del Movimento 5 stelle (poi approvati). Il primo per incentivare le associazioni che si occupano di inclusione (come spettatori e come praticanti) “perché- ha detto- chi fatica per la realizzazione della coesione sociale deve essere premiato”. In altri due ordini del giorno la richiesta per far sì “che tra le professioni affiancate alla tutela della salute ci siano anche quelle legate alla pratica motoria” e per la valorizzazione della figura del maestro di danza.
“Lo sport è un terreno fertile dove valorizzare tutte le diversità” – ha detto Antonio Mumolo (Pd). Sono tre – a suo avviso – gli elementi importanti della riforma: la genesi (ad inizio legislatura con il presidente che ha dato un segnale al settore tenendo la delega sulla materia), il metodo (partecipato) e le innovazioni apportate: il richiamo alla Carta europea dei diritti delle donne nello sport, la lotta al doping e i riferimenti allo sport come elemento di coesione sociale. Infine, ha ricordato, la norma prevede l’adozione di una “Carta etica”, che dovrà essere approvata dall’Assemblea legislativa.
“Questa legge ci fa comprendere come il tema dello sport non sia di nicchia ma un tema di largo respiro che abbraccia tanti aspetti: salute, inclusione sociale, educazione, lotta al doping” – ha detto Giuseppe Paruolo (Pd). Questa riforma arriva con lavoro preparatorio importante che ha consentito, con il dialogo, di raggiungere un “punto di equilibrio importante”. Paruolo ha poi sottolineato il contenuto di un emendamento a sua firma (con Calvano) che mira a valorizzare l’esperienza pregressa nella gestione degli impianti: “un aspetto della necessaria meritocrazia con la quale vogliamo affrontare questo tema nel dovuto equilibrio”.
Gibertoni (M5s) ha ribadito il contenuto dell’ordine del giorno presentato a sua firma (poi approvato) in tema di parità di genere e di diritto al lavoro equo. Anche se la Regione non ha le competenze – ha detto – credo sia il caso di puntualizzare un aspetto: i lavoratori del settore sportivo denunciano un mondo del lavoro dove non ci sono diritti. Con l’attenzione che la giunta dice di riservare al mercato del lavoro, la congiuntura è propizia per farsi carico di definire una disciplina organica sulle professioni e di andare a una regolamentazione degli impianti sportivi di proprietà pubblica.
(Isabella Scandaletti)