COMUNICATO
Ambiente e territorio

Sì unanime in Aula per la prima legge sulla mobilità ciclistica regionale/ foto

Bagnari (Pd): Obiettivo ambizioso di portare dal 10% al 20% gli emiliano-romagnoli che usano la bici nel 2020. Liverani (Ln) punta sulla sicurezza e fruibilità delle piste. Sassi (M5s) chiede di favorire ancora di più spostamenti casa-lavoro. Torri (Si): “Sostenibilità da promuovere in tutti i campi”. Montalti (Pd): “Ancora più campagne educative”

Sì da tutta l’Assemblea per la prima legge regionale sulla mobilità ciclabile, il cui testo, “frutto di un percorso partecipato con le associazioni e realtà del territorio”, come specifica Mirco Bagnari (Pd) relatore di maggioranza, è partito a gennaio scorso, passato in Commissione e in udienza conoscitiva, ed è approdato oggi in Aula.

Diciassette articoli per promuovere e facilitare l’uso di un mezzo che già il 10% di emiliano-romagnoli sceglie ogni giorno- contro una media nazionale del 5%. L’obiettivo, ancora più ambizioso, è quello di raddoppiare entro il 2020 la percentuale già alta e i motivi li illustra Bagnari. “Con questa legge vogliamo innanzitutto ridurre il traffico urbano con benefici sulla qualità dell’aria e sulla salute dei cittadini, promuovere una rete di ciclovie anche extraurbane che si arricchisca costantemente di nuovi percorsi integrati con i sistemi di trasporto, per stare al passo con gli altri paesi europei”. 

Sono previsti 25 milioni di euro per realizzare o recuperare nuove piste, anche turistiche, sfruttando gli argini dei fiumi, i tratti ferroviari dismessi o le vie spezzate con l’obiettivo, non secondario, di valorizzare il territorio. Enrico Campedelli (Pd) introduce proprio il tema del cicloturismo, fenomeno in costante espansione in Emilia-Romagna: “Promuovendo una cultura della mobilità dolce abbiamo l’opportunità di mettere in sinergia diversi mondi, da quello del commercio a quello della ristorazione”. Di “sfida europea” parla anche Antonio Mumolo (Pd) che ricorda: “La legge prevede non solo interventi strutturali, ma anche più parcheggi, il miglioramento della segnaletica, campagne per premiare comportamenti corretti e sostenibili”. “Finora le iniziative per promuovere la mobilità dolce hanno funzionato, bisogna incentivarle ancora di più”, interviene Lia Montalti (Pd) che riporta come esempio la ricerca di Legambiente dove, tra le prime 12 città che usano la bici, figurano 6 emiliano-romagnole:L’Emilia-Romagna ha la bicicletta nel cuore: ce lo racconta la storia con le staffette partigiane e quella dei nostri campioni sportivi. La scelta quotidiana della bicicletta aiuta tutta la collettività”. 

Sì anche da Lega Nord con Andrea Liverani (Ln), relatore di minoranza del progetto di legge, che pone l’accento sulla sicurezza. “Dopo i recenti fatti di cronaca, dalla morte di Hayden a quella di Scarponi, è importante mettere in sicurezza le piste. Bisogna anche incentivare i ciclisti, non solo quelli di tutti i giorni, ad usarle il più possibile: ora come ora alcune non sono fruibili”. Approvata anche la proposta del consigliere di “ripristinare la continuità dei percorsi interrotti con nuovi tratti o dispositivi che garantiscano condizioni di sicurezza”. 

Gianluca Sassi (M5s) con il gruppo si dichiara soddisfatto del provvedimento, anche se ammette: “c’è ancora molto da lavorare per favorire gli spostamenti quotidiani casa-lavoro” e “l’impegno economico della Regione non è poi così coraggioso considerando l’importanza del tema”. Tra le proposte dei pentastellati approvate, la possibilità di recuperare ulteriori tratti ferroviari, e riconoscere in modo concreto “lo sforzo che gli enti locali e realtà del territorio fanno, mettendo in campo diverse iniziative – dal bike sharing al noleggio bici”. 

“E’ una legge che non riguarda solo infrastrutture e trasporti”, interviene Yuri Torri (Si) “ma anche salute, sicurezza e territorio”. E, secondo il consigliere, la sicurezza stradale passa anche attraverso “l’educazione a convivere in diversi contesti infrastrutturali” e la sostenibilità è una “cultura da promuovere in tutti i campi”. 

Non si può che dichiarare soddisfatto l’assessore Raffaele Donini: “La bicicletta è un mezzo di trasporto non solo salutare ma anche competitivo, non per niente in questi anni sono già stati realizzati 1.400 chilometri di piste ciclabili”. Donini oltre a ricordare i primi contributi regionali agli enti locali di 10 milioni di euro di fondi europei, pone l’accento sugli elementi di novità della legge. “In primis il finanziamento andrà a quei Comuni che garantiranno interventi di recupero di vecchie tratte e soprattutto la loro manutenzione”. Inoltre, continua l’assessore, “abbiamo stressato la legge 366 del 1998 che prevede per la costruzione di nuove strade l’obbligo di piste ciclabili in adiacenza. Visto che spesso non venivano realizzate, abbiamo dato la possibilità di farle anche non in adiacenza, fornendo una nuova mappatura”.  

(Francesca Mezzadri) 

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