L’Emilia-Romagna recepisce le linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi. Il documento, frutto di un accordo tra Governo e Regioni, ha ottenuto il parere favorevole della commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli. Ok di Pd e Misto-Mdp, astenuti Ln, M5s e Fdi-An.
Negli ultimi 5 anni (2012-2016) in Emilia-Romagna i casi segnalati ogni anno sono, in media, 208,2 contro i 100 del quinquennio precedente. Nel 2016 è stato registrato il numero di segnalazioni più alto della serie storica: 290 casi.
Questo piano, oltre a indicare le tecniche costruttive ottimali per la realizzazione dei nuovi impianti (condutture dell’acqua, impianti di climatizzazione, etc) e fornire raccomandazioni sulla corretta gestione e manutenzione di quelli esistenti, sollecita una programmazione periodica nelle diverse strutture della valutazione del rischio, per individuare le misure utili a contenere il problema. Nei luoghi di lavoro con rischio biologico è vincolante l’attuazione di tutte le misure di sicurezza.
Per Daniele Marchetti (Ln) “in Emilia-Romagna la situazione è peggiore rispetto ad altre regioni con analogo numero di abitanti, come ad esempio il Veneto”.
Giulia Gibertoni e Raffella Sensoli del M5s hanno citato i casi degli ospedali di Baggiovara, nel modenese, e di Cona, nel ferrarese, chiedendo particolari attenzioni sulla prevenzione.
(Cristian Casali)