“La Regione Emilia-Romagna esprima chiara e netta contrarietà nei confronti del Ceta (trattato di libero scambio tra Canada e Unione europea)”. Sono Andrea Bertani, Raffaella Sensoli e Gian Luca Sassi del Movimento 5 stelle a richiedere alla Giunta, attraverso una risoluzione, di “adottare tutte le misure necessarie, in particolari nelle sedi istituzionali, per scongiurare la ratifica del trattato da parte del Parlamento italiano”.
Secondo alcuni studi d’impatto, evidenziano i tre consiglieri, “il Ceta causerebbe la perdita di 200.000 posti di lavoro in Europa”. Con la sua ratifica, proseguono, “le attuali quote d’importazione, senza dazi, di grano passeranno dalle 38mila tonnellate attuali a oltre 100mila, quelle di mais da 7 a 45mila, quelle di carne suina da 12 a 75mila e quelle di carne bovina arriveranno a quasi 80mila, con grave danno per gli agricoltori e allevatori italiani, in particolare emiliano-romagnoli”. Infatti, aggiungono i pentastellati, “nel trattato sarebbero riconosciuti solo 12 dei 44 prodotti tipici regionali dell’Emilia-Romagna”. Inoltre, rimarcano, “sarà più difficile per i consumatori distinguere il prodotto originale, come nel caso del Parmigiano Reggiano che verrà venduto a fianco al formaggio ‘Parmesan’”. Nella risoluzione si evidenziano, nel trattato, anche limiti in relazione alla sicurezza ambientale e alimentare.
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(Cristian Casali)