“L’aumento degli arrivi di richiedenti asilo sul territorio emiliano romagnolo suscita preoccupazioni alle quali la Regione deve fornire risposte, perché gli amministratori locali non riescono più a far fronte all’emergenza”. È quanto ha segnalato Massimiliano Pompignoli (Lega nord), illustrando un’interpellanza che ha preso le mosse dalla notizia secondo la quale il ministero degli Interni aveva disposto il trasferimento di un centinaio di migranti da Gorizia in Emilia-Romagna. “Il provvedimento- ha riferito il consigliere- ha creato preoccupazione fra i cittadini e gli stessi amministratori locali, che non ce la fanno più a gestire l’accoglienza. Anche perché, al 15 giugno 2017, sul territorio romagnolo figuravano 3.510 migranti ospitati nelle province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna. C’è la necessità- ha ribadito- di porre rimedio alla questione immigrazione”.
In effetti – ha riferito la vicepresidente della Giunta, Elisabetta Gualmini – il trasferimento da Gorizia è avvenuto anche se “siamo stati allertati quando la decisione era già stata presa”. Le assegnazioni – ha chiarito – continuano ad essere di esclusiva competenza delle prefetture che non devono chiedere il consenso alle Regioni e concordare gli arrivi con un preavviso, anche se noi cerchiamo di mantenere un rapporto continuativo di collaborazione. I cento migranti – ha poi chiarito – non risultano aggiuntivi alla quota che “spettava” all’Emilia-Romagna, circa 14mila migranti, e in regione si continuano ad accogliere tra il 7 e l’8% di coloro che arrivano sulle nostre coste, come previsto dall’intesa del 2014 e da diversi piani Anci. “Condivido pienamente che ci sia un elemento di forte preoccupazione e credo che siamo arrivati a un punto di svolta- ha poi chiarito Gualmini. Nei primi dei mesi di quest’anno, rispetto al 2016, c’è stato aumento del 18%. Se lo scenario continua con queste cifre potremmo superare la quota nazionale dei 200mila migranti accolti in Italia, limite oltre il quale il sistema rischia di non tenere”. Penso – ha detto l’assessora – che come Regione Emilia-Romagna dobbiamo farci sentire, l’accoglienza deve continuare ad esistere ma in modo responsabile. Non vanno quindi “snobbate” le difficoltà dei cittadini, ha ribadito la vicepresidente, dicendosi contraria agli “sbarchi illimitati”. “Non è accettabile- ha ribadito- che il 95% delle barche che trasportano migranti raggiungano le nostre coste, auspichiamo una svolta. Attenzione però a “non strumentalizzare troppo il tema” – ha avvertito Gualmini, ricordando che non è un “problema di desta o di sinistra”. La Regione – ha concluso – può fare poco se il governo non riesce a invertire l’atteggiamento dell’Europa. “Ritengo che si sia possibilità di chiedere all’esecutivo di spingere perché il sistema migratorio che caratterizza il nostro territorio possa essere condiviso da tutti gli Stati europei”.
Nella replica Pompignoli ha accolto favorevolmente le dichiarazioni della vicepresidente Gualmini, pur con qualche perplessità. “Da anni ci battiamo su questa questione e credo che qualcosa stia cambiando anche nel rapporto tra governo e Europa. In questo la Regione Emilia-Romagna – ha prospettato – dovrebbe avere la capacità di imporre determinate scelte. In questo momento è ovvio che l’Europa ci sta schiacciando e non tiene conto delle richieste del Governo italiano, ma ricordo che altri Paesi hanno affrontato il problema chiudendo le frontiere. In Italia ci stiamo avvicinando alla quota e arriveremo al collasso, spero – ha concluso rivolgendosi a Gualmini – che la sua idea di mutamento di rotta possa essere portata avanti dal governo centrale e auspico, anche se non ci credo, che si raggiungerà questo risultato. Non vorrei che la virata politica del Partito democratico fosse solo a fini elettorali. A sei mesi dalle elezioni politiche il nuovo slogan copiato, da Renzi, appare sospetto perché la questione immigrazione è aperta da diversi anni”.
(Isabella Scandaletti)