“Stiamo percorrendo la strada degli idrocarburi tra i quali il gas, quando invece dovremmo puntare di più sull’efficienza energetica”. “Siamo in una fase di transizione dal punto di vista energetico, non solo nella nostra regione ma in tutta Italia, occorrono scelte coraggiose”. Sulla ricerca di idrocarburi botta e risposta ieri tra Movimento 5 stelle e Partito democratico durante la seduta congiunta delle Commissioni Territorio, ambiente e mobilità e Politiche economiche. Al centro del dibattito i siti di Bugia, Fantozza e Torre del Moro dove i lavori sono stati sospesi per sei mesi come annunciato dagli assessori alle attività produttive Palma Costi e alla difesa del suolo, Paola Gazzolo. Secondo Gianluca Sassi (M5s) l’attività mineraria non è una delle eccellenze della nostra regione, visto che
“dovremmo puntare di più sulla riduzione del bisogno energetico invece di dare la possibilità alle imprese private di agire sul nostro territorio anche in maniera impattante”. “Lo sviluppo del territorio non è questo” per Andrea Bertani (M5s) che con la collega di gruppo Giulia Gibertoni punta il dito contro le royalties derivanti dalle concessioni e la decisione di trasferire il 30% del gettito incassato dalla Regione ai Comuni interessati. “Si tratta di poche migliaia di euro, servono forse a tranquilizzare i Comuni?”, provoca Bertani.
Non è d’accordo Luca Sabattini (Pd): “non riesco a sposare la tesi che l’unico gas buono è quello che viene da altri paesi lontani” dichiara, ricordando come la fase di transizione che impone l’utilizzo del gas sia un passaggio fondamentale e inevitabile non solo nella nostra regione ma in tutta Italia e che “la scelta energetica di un paese non si può ridurre al semplice consumo di ciò che si produce”. A dar manforte a Sabattini Gianni Bessi, anche lui del Pd: “I consumi di gas nella nostra regione sono cresciuti del 5% e chi se ne avvantaggia ad oggi è il massimo esportatore di metano, ovvero la Russia”. “L’Italia è un paese fortemente dipendente anche per il gas metano, nonostante sia
anche un produttore”, rimarca l’assessore Costi che presenta anche qualche dato. Nel 2015 il consumo di gas in Emilia-Romagna è stato di 7 miliardi di metri cubi, la produzione di 168 milioni di metri cubi a terra e 1 miliardo e 6 metri cubi a mare, che rappresenta in tutto il 26% del fabbisogno regionale. E sulle royalties, l’entrata nel 2016 è stata di circa 4 milioni e la decisione di suddividere l’aliquota “è stata presa di concerto con i Comuni”.
(Francesca Mezzadri)