“La Giunta intervenga, in applicazione al decreto Balduzzi, per l’adeguamento delle strutture, del personale e dei servizi nell’ospedale ‘Sacra Famiglia’ di Novafeltria”. A chiederlo, in un’interrogazione a risposta immediata discussa in mattinata in Assemblea legislativa, è Massimiliano Pompignoli (Ln), che ha ribadito la necessità di “adeguare la struttura riminese agli standard normativi previsti nel decreto ministeriale”.
II direttore generale dell’Ausl Romagna, ha spiegato il consigliere, “ha riferito a metà giugno che, a seguito dell’approvazione da parte della Conferenza territoriale sociale e sanitaria Romagna del ‘piano di riordino’, la competenza in merito alla vicenda dell’ospedale di Novafeltria, quale presidio ospedaliero in zona particolarmente disagiata, non è più ravvisabile in capo all’Ausl, bensì alla Regione e quindi al ministero della Salute”. Il presidio ospedaliero, ha rimarcato, “deve essere dotato di una serie di servizi e funzioni, come stabilito dal decreto Balduzzi”. Attualmente, ha concluso il leghista, “le criticità sono evidenti: nel pronto soccorso mancano i medici dedicati, c’è carenza di ambulanze, insufficienza di organico nel reparto di medicina e problemi gestionali in diversi altri servizi”.
Nella struttura di Novafeltria, ha replicato l’assessore alle Politiche per la salute Sergio Venturi, “tutti gli standard richiesti dal decreto Balduzzi, fatta eccezione per alcuni aspetti relativi alla complessa riorganizzazione dei servizi che l’Ausl della Romagna sta completando, sono già soddisfatti”. L’assetto dei servizi individuati per Novafeltria, ha concluso, “è in grado di garantire un corretto equilibrio fra le diverse esigenze, integrando funzioni tipicamente ospedaliere con quelle dell’ospedale di comunità e delle case della salute, in un’ottica di sostenibilità economica del sistema e di garanzia della sicurezza delle cure”.
(Cristian Casali)