Dal futuro della Fiera di Bologna, e il ruolo dei soci pubblici, alla destinazione dell’utile di Tper, la società di trasporto pubblico di Bologna e Ferrara e i modi con cui finanziare gli investimenti. Il futuro delle due società, e l’opportunità o meno di concedere un contributo alla fondazione Giovanni XXIII ha acceso il dibattito sulla manovra di assestamento e la prima variazione di bilancio della Regione, esaminato oggi in Assemblea legislativa. Ecco una sintesi degli interventi.
Silvia Piccinini (M5s) ha criticato la scelta della Giunta di modificare la legislazione sulle fiere: “Vi siete liberati dei cosiddetti poteri speciali, avete scelto la strada delle concessioni generose ai privati, che non saranno più obbligati a investire nello sviluppo del complesso fieristico”. Avete poi dimostrato, ha aggiunto, “particolare attenzione per la parità di genere, nominando nel cda di BolognaFiere la moglie del capogruppo Pd in Comune”. La consigliera ha poi censurato l’emendamento della Giunta che stanzia 1,5 milioni di euro per i prossimi tre anni alla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII: “Una scelta inaccettabile, a favore di un istituto che non rende pubblici i suoi bilanci; chiediamo invece di destinare queste risorse per l’abbattimento delle barriere architettoniche del Conservatorio di Bologna, che, da tempo, ormai lamenta una cronica carenza di fondi per poter rendere accessibile la struttura ai disabili”.
Silvia Prodi (Misto-Mdp) è intervenuta sugli stessi temi: “Sulle modifiche alla legge regionale sul sistema fieristico regionale c’è stato un importante confronto, che si è concretizzato attraverso la presentazione di un ordine del giorno. Abbiamo deciso di operare affinché la quota di capitale pubblico non scenda al di sotto delle quote che garantiscono l’efficace indirizzo, oltra a chiedere una verifica costante del piano industriale e la salvaguardia del livello occupazionale”. Siamo, invece critici, ha poi aggiunto, “sul contributo alla fondazione Giovanni XXIII, tanto che il nostro voto sarà contrario, dato che le procedure non sono trasparenti e manca anche un vincolo di rendicontazione a garanzia del provvedimento”.
Anche Piergiovanni Alleva (AltraER) è intervenuto sul tema fiere: “Ad oggi lo statuto di BolognaFiere è illegale, la privatizzazione delle fiere non può essere decisa dai soci ma solo dall’Assemblea legislativa attraverso l’abolizione dell’articolo 8 della legge regionale”. Quindi, ha concluso, “prendiamo misure serie affinché questa novità non diventi una resa al capitale privato”.
Andrea Bertani (M5s) ha ribadito che “i 2 milioni di euro restituiti alla Regione dall’Assemblea, recuperati dai tagli alla politica, devono essere destinati, come abbiamo deciso, al fondo per il microcredito, per sviluppare nuove potenzialità lavorative”. Il consigliere ha poi criticato la scelta del Governo di ridurre i finanziamenti per il trasporto pubblico locale, “16 milioni di euro in Emilia-Romagna”.
Massimo Iotti (Pd) ha invece ricordato che, relativamente all’aeroporto di Parma, “si è concretizzata l’opzione dei fondi strutturali comunitari”.
Per Giuseppe Paruolo (Pd) il tema del finanziamento regionale del trasporto pubblico locale deve essere chiarito, in particolare alla luce dell’elevato utile (7,8 milioni) presentato da Tper, di cui la Regione è socio. Si tratta – ha spiegato – di un utile, sul quale sono state pagate ingenti tasse, che stride con le necessità, manifestata dalla società, di ricorrere al credito per finanziare l’acquisto di materiale rotabile. Su questo aspetto, il consigliere Dem ha chiesto alla Giunta di riferire.
Igor Taruffi (Si) ha richiamato il corposo dibattito sulla legge regionale in materia di sistema fieristico, ricordando come, nel collegato di norme all’assestamento, la Giunta avesse previsto l’abrogazione di due articoli, successivamente reintrodotti grazie all’intervento in particolare di Si. La nostra iniziativa, – ha evidenziato – finalizzata a salvaguardare il ruolo strategico dei soci pubblici nella gestione delle società fieristiche regionali, a partire da BolognaFiere, ha avuto successo e grazie alla collaborazione col Pd e altri gruppi assembleari siamo riusciti a ripristinare e blindare la funzione del pubblico nella gestione degli enti fieristici.
Paolo Calvano (Pd), in polemica col M5s; ha ricordato lo stanziamento di 5 milioni da parte della Regione per l’aumento di capitale della fiera di Bologna, una scelta – ha evidenziato – allora avversata dai 5 stelle, che, oggi, si scoprono paladini del ruolo pubblico nella gestione delle fiere. Su Tper, al contrario, – ha incalzato – la critica dei pentastellati si appunta sul fatto che la società fa troppo utile. Siamo di fronte – ha affermato il consigliere – a un atteggiamento di rara incoerenza. Il tema su come utilizzare al meglio l’utile di Tper, però, ha ribadito, è legittimo, così come è legittimo chiedere ai vertici di Tper di chiarire il ricorso al credito per autofinanziarsi. In merito a BolognaFiere, Calvano ha ricordato come, grazie a un emendamento del Pd, il pubblico continui a mantenere un cosiddetto ‘pacchetto di blocco’ nelle società fieristiche che ne garantisce il ruolo strategico. Per rafforzare, però, la partnership col privato, finalizzata a far crescere tali enti, occorrevano quelle modifiche normative per favorire gli investimenti che – ha concluso – abbiamo sempre rivendicato. Infine, in merito al finanziamento regionale alla Fondazione Giovanni XXIII, ha ribadito come l’impegno della Regione sia di valorizzare le eccellenze del nostro territorio.
Il voto sulla manovra di assestamento è previsto domani (mercoledì 26 luglio).
(Cristian Casali e Luca Govoni)