Sanità e welfare

Sanità. Lega nord: iniziative per recuperare la mobilità passiva extra regionale

In un’interrogazione, di cui è primo firmatario Rancan, si suggeriscono nuovi modelli di convenzione con la sanità privata

Nuovi modelli e iniziative per recuperare la mobilità passiva extra regionale in sanità.

Li chiede il gruppo della Lega nord in un’interrogazione di cui è primo firmatario Matteo Rancan, dove si cita l’accordo che regola i rapporti tra Regione Emilia-Romagna e gli ospedali privati accreditati aderenti ad Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), siglato il 23 dicembre 2016,  in cui si prevede in particolare (punto 4,“Parte specifica della Mobilità”) che “a livello locale potranno essere promosse iniziative rivolte al recupero della mobilità passiva extra regioni; in tali casi potranno essere stanziate risorse aggiuntive rispetto ai budget previsti”.

Rancan e colleghi ricordano anche che lo scorso 26 aprile alla Regione è stato presentato l’allegato “Progetto per il Recupero della Mobilità Passiva in Piacenza e Provincia – Attività di Riabilitazione”, su iniziativa dell’Ospedale privato accreditato San Giacomo di Ponte dell’Olio, nel piacentino, dove si dimostra che il recupero della mobilità passiva extra regionale avrebbe potuto essere a tariffa nazionale di 600.328 euro nel 2014, 589.969 euro nel 2015 e 880.659 euro nel 2016.

A questo proposito, i consiglieri menzionano un provvedimento che la Giunta della Regione Piemonte dovrebbe approvare entro fine luglio, dove si definisce un nuovo modello per le convenzioni con la sanità privata, che prevede criteri più flessibili per l’assegnazione delle risorse con incentivi agli ospedali privati, correlati all’incremento della mobilità attiva e alla riduzione della passiva. Il budget complessivo – si legge nell’interrogazione – resterà sostanzialmente immutato, ma sarà prevista una quota premiale per le strutture che contribuiranno concretamente alla riduzione della mobilità passiva dei pazienti e all’incremento di quella attiva. Il nuovo modello poggerebbe quindi sul principio che “il privato ha il compito di fornire i servizi che il pubblico non può o non è in grado di svolgere, senza sovrapposizioni e duplicazioni, ma allo stesso tempo viene premiato in base ai risultati ottenuti”. Il recupero della mobilità passiva extra regionale, infine, – si rileva – gioverebbe anzitutto ai pazienti emiliano-romagnoli e ai loro famigliari evitando problematiche di natura logistica.

Da queste considerazioni, l’invito alla Giunta regionale a predisporre un nuovo modello di convenzioni con la sanità privata, sulla traccia di quanto previsto dalla Regione Piemonte, e la richiesta di conoscere se intenda prevedere azioni di recupero della mobilità passiva seguendo le disposizioni sottoscritte nell’accordo del 2016.

Rancan e colleghi vogliono anche sapere se ci sia l’intenzione di incrementare le risorse per il recupero della mobilità passiva (come previsto nel punto 4 dell’accordo AIOP-Regione) e se, al pari delle risorse attualmente stanziate, ci sia in programma la ridefinizione dei criteri distributivi prevedendo una quota premiale dei fondi a favore degli enti che contribuiranno concretamente a una riduzione della mobilità passiva dei pazienti.

Oltre a Rancan, hanno sottoscritto l’interrogazione: Alan Fabbri, Gabriele Delmonte, Stefano Bargi, Daniele Marchetti, Fabio Rainieri, Marco Pettazzoni, Andrea Liverani e Massimiliano Pompignoli.

(Antonella Celletti)

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